A Londra è “sold out” (dicono gli organizzatori), ma i posti sono vuoti
Le Olimpiadi di Londra sono ormai entrate nel vivo. E' il trionfo dello sport a 360 gradi, ma c'è un problema serio che fa scricchiolare l'organizzazione dei Giochi (LOCOG) sin dalle fondamenta: i posti sugli spalti sono desolatamente vuoti. Gare di scherma e di tiro con l'arco (dalle quali sono uscite delle belle soddisfazioni per i colori italiani), calcio, basket, tennis, canotaggio, nuoto, pallanuoto e molte altre ancora si sono alternate in questi tre giorni e il fenomeno è stato comune: file di poltrone vacanti, sopratutto in prima fila. Fin qui nulla di strano. Per quanto si parli di uno degli eventi più attesi al mondo (non solo sportivamente parlando), i biglietti non sono propriamente accessibili per tutte le tasche. E invece no, perché il LOCOG e il Comitato olimpico internazionale assicurano che tutti i tagliandi sono andati "sold out". Il vero problema – se così lo si vuole chiamare – deriva dal fatto che i posti rimasti sono vuoti, sono quelli destinati alla "famiglia olimpica". «E' tutto pieno. Quelli che vedete sono riservati alla cosiddetta "famiglia olimpica" ovvero agli sponsor, ai media, alle federazioni internazionali e al personale di supporto che vanno e vengono dalle arene» ha detto Sebastian Coe, presidente del Comitato organizzatore dei Giochi Olimpici.
La questione di biglietti è particolarmente sentita, visto che molti appassionati non sono riusciti a procurarseli, nonostante i reiterati tentativi. C'è gente che ha fatto file "virtuali" interminabili pur di accaparrarsi l'agognata ricevuta per assistere alla 30esima Olimpiade, per poi ritrovarsi con un pugno di mosche. Le stesse persone che sono state poi costrette a guardare in tv le gare di nuoto alla London Aquatics Centre, dove sono stati fotografati blocchi anche di 500 posti a sedere vuoti e quelle allo stadio di beach volley riempitosi per appena due terzi, o ancora peggio (come mostra la foto) l'incontro di calcio femminile tra Gran Bretagna e Nuova Zelanda.
Il popolo britannico è giustamente indignato per questa sorta di "lato oscuro" delle Olimpiadi, anche perché come scrivono i media inglesi, su un totale di 8.8 milionidi biglietti "solo" 6,6 milioni sono stati messi a disposizione del pubblico. Ciò vuol dire che ben 2.2 milioni di tagliandi sono riservati per la "famiglia olimpica". I nodi sono venuti subito al pettine e gli organizzatori non hanno potuto fare a meno di ammettere la falla. E così si è pensato di risolvere il problema del desolante vuoto sugli spalti, concedendo il prestito del biglietto. Proprio come accade per lo storico torneo tennistico di Wimbledon, chi esce dal palazzetto può cedere la ricevuta a chi è fuori e spera di entrare. Altra soluzione è stata quella di rimpiazzare i posti liberi con militari, studenti, insegnanti e bambini. Ma non è bastato. Sono già stati messi in vendita centinaia di migliaia di biglietti online, restituiti dalle stesse federazioni internazionali e molti sono già stati venduti. «Faremo così ogni giorno», ha spiegato in un conferenza stampa Jackie Brock-Doyle, responsabile della comunicazione del Locog.