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18 mesi di squalifica per l’azzurro del peso Nick Ponzio: lo smartphone gli costa le Olimpiadi

Nick Ponzio si è visto aumentare di altri tre mesi la squalifica per aver saltato tre controlli antidoping. Era accaduto per problemi al cellulare che, secondo l’atleta mentre si trovava all’estero, gli aveva impedito di comunicare.
A cura di Alessio Pediglieri
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Nulla da fare per Nick Ponzio, campione italoamericano del lancio del peso che era stato squalificato dalla NADO Italia a 12 mesi per avere saltato ben tre controlli antidoping: adesso lo stop è stato aumentato di altri tre mesi che, di fatto, gli costano le Olimpiadi di Parigi. A sua discolpa aveva paventato un malfunzionamento del proprio smartphone che non gli aveva permesso di comunicare i propri spostamenti al sistema di controllo ADAMS, lo stesso usato nel ciclismo.

Una storia incredibile e ai limiti dell'assurdo che aveva lasciato sconcerto e stupore e che risale oramai alla scorsa primavera quando il 28enne atleta di origini americane ma con passaporto italiano, aveva pubblicato due video su Instagram in cui voleva spiegare quanto accaduto, tra scuse e accuse alla federazione italiana. Un problema al suo smartphone non gli aveva permesso di accedere al sistema antidoping ADAMS, al quale tutti gli atleti – come nel ciclismo – si devono registrare e aggiornare i propri spostamenti, 24 ore su 24, 365 giorni l'anno.

Tutto ciò costò a Ponzio due mancati controlli antidoping nel giro di un paio di settimane che, sommati ad un terzo  precedente cumulato, gli costarono carissimo: una sospensione da parte della NADA di 12 mesi. Ponzio successivamente a quel provvedimento provò una battaglia legale ma nulla gli valse con la sospensione confermata anche a fronte di spiegazioni che per la Federazione e la NADA non furono considerate soddisfacenti né convincenti: Ponzio sosteneva infatti che il proprio cellulare all'estero era andato in tilt, cancellandogli i contatti Whatsapp e rendendo impossibile acceder all'app di ADAMS, riuscendo a ripristinare il tutto solamente una volta rientrato in Italia. Ma troppo tardi per i parametri antidoping.

A distanza di tempo è arrivata una nuova comunicazione ufficiale della NADA, con la pena aumentata a 18 mesi. Che equivalgono ad una condanna sportiva: oltre a mettere a serio rischio il proseguimento della carriera, di certo per Ponzio il sogno olimpico a Parigi 24 è finito ancor prima di incominciare.

"Di seguito si comunica il dispositivo dell’accordo ex art. 11.8.2 CSA (art 10.8.2 Codice WADA 2021) sottoscritto dalla PNA, quale Autorità competente per la gestione dei risultati, dal Sig. Nicholas James Ponzio (FIDAL) e dalla WADA" si legge nel comunicato NADA. "Al Sig. Nicholas James Ponzio (FIDAL) è applicata la sanzione di mesi 18 (diciotto) di squalifica per la violazione dell’art. 2.4 del CSA, con decorrenza della sanzione dal 28.02.2023 e scadenza al 27.08.2024 incluso. Ai sensi dell’art. 11.10 CSA, tutti i risultati sportivi ottenuti dall’Atleta a far data dal 28.02.2023 sono invalidati con tutte le relative conseguenze, inclusa perdita di medaglie, punti e premi".

Ponzio ha conquistato un Oro al Golden Gala Pietro Mennea nel 2020, con un lancio di 21,09 m
Ponzio ha conquistato un Oro al Golden Gala Pietro Mennea nel 2020, con un lancio di 21,09 m

Per Ponzio, il danno oltre la beffa perché, calendario alla mano, la squalifica riguarderà il periodo dal 20.04.2023 al 27.08.2024, impedendogli di aver accesso alle Olimpiadi parigine alle quali stava provando a puntare. Colpa dello smartphone che gli aveva cancellato tutti i contatti e le app scaricate, che ora gli costerà tantissimo. Quasi una carriera intera.

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