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10 cose successe nel 2020 dello sport che magari vi siete persi per colpa della pandemia

Il 2020 è stato un anno terribile, storico e indimenticabile per tante cose. Lo sport, partito come tutti gli anni, si è fermato verso la fine dell’inverno, riuscendo poi a riprendersi in parte con eventi molto serrati nel tempo. Non tutto è stato disputato, ma alcuni momenti di sport in questo 2020 resteranno comunque nella nostra mente.
A cura di Jvan Sica
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In molti momenti il 2020 è sembrato un’enorme carovana senza meta, senza guida e purtroppo in alcuni casi senza speranza. Per alcuni è stato un soffio, perché la pandemia ne ha bloccato il quotidiano fermandolo in un bozzolo fatto di attese e paure, per altri invece è sembrato lunghissimo, perché ogni giorno c’era qualcosa che poteva cambiare la vita propria e della piccola o grande comunità in cui si vive.

Lo sport, sia come malinconica assenza che come elemento capace di punteggiare alcune giornate, è stato molto presente, anche se è possibile che la maggior parte di noi non si sia nemmeno accorto di quello che è capitato nelle diverse discipline in questo terribile 2020. A questo punto meglio fare una sintesi, che per forza di cose è centrata sull’Italia e tralascerà degli eventi importanti, ma che vuole farci ripercorrere in pochi minuti un anno comunque di sport.

Al limite del blocco per pandemia globale, l’Italia è riuscita a portare a casa tre Coppe del Mondo generali da tre discipline invernali, grazie a tre principesse del nostro sport. Dorothea Wierer è riuscita addirittura a rivincere la seconda Coppa consecutiva nel Biathlon, battendo le norvegesi e la svedese Hanna Öberg, Michela Moioli ha vinto la Coppa di Snowboard cross dedicandola alla sua Bergamo ed emozionando tutta Italia e infine Federica Brignone ha vinto la Coppa generale nello Sci alpino, la prima a riuscirci dopo Alberto Tomba nel 1995.

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Già che ci siamo non si può non isolare la stagione spaziale di Dorothea Wierer che oltre a vincere la Coppa del mondo generale ha anche conquistato due ori ai Mondiali di Biathlon ad Anterselva, il paese dove è cresciuta e dove ha messo le basi per la sua già sfavillante carriera. Gli ori nell’Inseguimento e nell’Individuale 15 km sono le vittorie più belle dei nostri sport invernali.

Allo Stadio Olimpico di Roma, il 17 settembre, Armand Duplantis supera anche l’ultimo record di Sergej Bubka e vola a 6,17 m, stabilendo il nuovo record del mondo nel Salto con l’asta. Non è solo il superamento di un record storico e di un atleta che ha spostato in avanti il suo sport, ma è anche l’attestazione che un nuovo atleta giovane (Duplantis ha 21 anni) può portare la sua disciplina e l’intera Atletica leggera ancora più in là.

Filippo Ganna è il ciclismo italiano del presente e del prossimo futuro, al netto delle vittorie di Giacomo Nizzolo sia ai Campionati italiani che europei. Per la quarta volta ha vinto i Campionati mondiali su pista nell’Inseguimento individuale, stabilendo anche il nuovo record del mondo in 4'01″934. Questo a fine inverno, poi ci si è fermati per Covid e in autunno ha vinto la cronometro mondiale su strada, entusiasmando anche al Giro d’Italia. Un campione assoluto.

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Sempre nel ciclismo, il Tour de France è stato a dir poco avvincente, con la lotta slovena fra Primož Roglič e Tadej Pogačar. Il corridore più giovane della UAE Emirates ha perso tempo nelle tappe iniziali per delle cadute, ma ha piano piano rosicchiato secondi, fino a sorpassare il connazionale nell’ultima tappa a cronometro a La Planche des Belles Filles.

Rafael Nadal ha vinto il Roland Garros nel 2020. Non è una gran notizia, ma il fatto che ne abbia vinti 13 è incredibile, anche se stiamo parlando del miglior giocatore di sempre sulla terra rossa. Nel 2005 batteva gente come Mariano Puerta che è del 1978 e oggi batte Sinner, che è nato nel 2001. Tutto questo con Nadal sembra normale, ma vi assicuro che non lo è.

In un Tri Nations di Rugby svoltosi interamente in Australia, non c’è stata sorpresa per quel che riguarda la squadra vincitrice, la Nuova Zelanda, ma grande sorpresa ha destato la vittoria dell’Argentina proprio sugli All Blacks per 25-15. Non succedeva dal 1985. Partita diventata storia, così come il gesto della Nuova Zelanda che prima della sua haka ha donato una maglia di Maradona agli argentini.

Julian Alaphilippe ci è riuscito, prendendosi con forza e astuzia il Mondiale su strada organizzato a Imola. Era il favorito, ma i vari Wout van Aert, Marc Hirschi, Michał Kwiatkowski e tanti altri erano usciti alla grande dal Tour de France. Il francese però ha piazzato la sua stoccata, vincendo quasi senza sforzo.

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Quasi a fine anno, agli Europei di Praga, Odette Giuffrida ha vinto la medaglia d’oro nel Judo, categoria 52 kg. La vittoria è stata netta contro tutte le avversarie e fa guardare con grande speranza all’evento olimpico. La categoria schiera diverse campionesse, soprattutto con la rappresentante giapponese che sarà difficile da superare, ma l’Odette vista in Repubblica Ceca è una garanzia.

Per colpa del Covid sono saltati quasi tutti i tornei per nazionali che si dovevano disputare durante l’anno, Europei di calcio inclusi. Ma a gennaio abbiamo fatto in tempo a vedere la partita tra nazionali più bella e accesa dell’anno, quella disputata fra Ungheria e Spagna nella finale degli Europei di Pallanuoto. Era il 26 gennaio, pensavamo fosse solo l’inizio di un anno sportivo fantastico e invece… dobbiamo rimediare e riprenderci tutto nel 2021.

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