Hugo “El Loco” Gatti è morto a 80 anni: mitico portiere argentino del Boca, inventò la “parata de Dios”

Hugo Gatti non ce l'ha fatta ed è spirato in un letto d'ospedale di Buenos Aires all'età di 80 nella giornata di lunedì 21 aprile 2025. Il mitico portiere del Boca Juniors e dell'Argentina era ricoverato da tempo per una brave polmonite ed era stato sottoposto in coma farmacologico da alcuni giorni. Straordinario interprete del suo ruolo a cavallo tra gli anni 60 e 70 fu precursore del gioco con i piedi da parte di un portiere e l'ideatore di una uscita particolarmente iconica che lo rappresentava al meglio: la "parata de Dios" in ginocchio di fronte all'avversario a mani aperte. Straordinario il suo "battibecco" con un giovanissimo Maradona che il Loco definì "un simpatico cicciottello", frase davanti al quale El Pibe rispose con 4 gol in una sola partita.
El Loco era in coma farmacologico, stroncato da una insufficienza renale e cardiaca
Le condizioni di Gatti erano peggiorate nelle ultime ore di Pasquetta, dopo il ricovero all'Ospedale Pirovano di Buenos Aires che era stato necessario un paio di mesi fa, dopo una frattura dell'anca che aveva provocato un'infezione nosocomiale e un conseguente peggioramento delle condizioni generali. Il leggendario calciatore argentino è deceduto a causa di una insufficienza renale e cardiaca a seguito di una brutta polmonite per la quale era stato immesso in coma farmacologico. Secondo quanto riportato da Noticias Argentinas, la salma di Gatti verrà esposta lunedì presso la sede dell'Assemblea legislativa della città di Buenos Aires a partire dalle ore 10.00 per un ultimo saluto da parte dei popolo del Boca Juniors e dei tanti tifosi argentini che ne apprezzarono le gesta tra gli anni 60 e 70.

Gatti e il duello con il "simpatico cicciottello" Maradona: che gli rifilò 4 gol
Hugo Gatti a soli 18 anni aveva esordito in prima divisione tra i pali dell'Atlanta, prima del grande primo trasferimento che ne segnò la carriera: al River Plate. Infine, nel 1976 il passaggio al Boca Juniors, dove divenne compagno di spogliatoio anche di un giovanissimo Diego Armando Maradona con cui fu protagonista, prima di diventare compagni di squadra, di un famoso "duello". Gatti apostrofò l'allora astro nascente che giocava all'Argentino Juniors, come un "simpatico cicciottello" e la risposta del Pibe non si fece attendere con un poker nella vittoria per 5-3 contro il Boca nel campionato argentino.

Il mito di Gatti: bandana e capelli lunghi, icona del calcio argentino
Al Boca divenne un mito, restò per 12 anni in cui vinse sei titoli, tra cui i primi due trofei di Copa Libertadores del club (1977 e 1978) e la Coppa Intercontinentale contro il Borussia Monchengladbach. Con 765 presenze in prima divisione resta ancora oggi il primatista di partite giocate nel calcio argentino, mentre in nazionale collezionò 18 presenze, compresa la Coppa del Mondo del 1966 in Inghilterra. Gatti era amatissimo in patria dove il "Loco" era conosciuto e apprezzato per il suo modo di affrontare la vita e il calcio, da artista, con la sua chioma fluente che non ha mai abbandonato e la sua bandana che sfoggiava in campo.
La "parata de Dios" e le magliette personalizzate e con gli sponsor
Dove aveva imparato a deliziare tutti, "inventandosi" una mossa che ancora oggi porta la sua immagine come emblema: la "parata de Dios", una uscita a tu per tu con l'attaccante di turno in cui impediva di avere lo specchio della porta libero scivolando in ginocchio e aprendo entrambe le braccia. Fu anche il primo calciatore argentino ad avere sulla maglia la propria sponsorizzazione, la leggendaria iscrizione JET, che rappresentava un'azienda produttrice di videogiochi, una passione nascente dei ragazzi alla fine degli anni '70.