Valentino Rossi colpisce la Ferrari e getta al vento la vittoria a Imola: sul podio è distrutto

La pole position al sabato, la prima della sua nuova carriera da pilota a quattro ruote, il sogno di vincere la Sei ore di Imola nella classe LMGT3 il giorno successivo, e invece un errore, grave, che è costato il successo. Valentino Rossi sbaglia, sperona la vettura che lo precedeva, una Ferrari, la spedisce contro le barriere e getta al vento il successo, a causa di una penalità, un drive through inflittogli. Nemmeno il podio ha ridato il sorriso al sette volte campione del mondo della MotoGP. L'amarezza prevale per l'occasione mancata.
Valentino Rossi secondo a Imola
Rossi ha ottenuto la prima pole della carriera, sabato scorso, un bel traguardo, un traguardo inseguito e raggiunto a 46 anni. Non un aspetto da trascurare. Valentino alla guida della BMW #46 con Al-Harty e Van der Linde ha battagliato per il successo e si è giocato il primato quando mancavano oltre due ore al termine con la Ferrari di Simon Mann. Rossi tampona l'avversario e lo spedisce contro il muro. Penalizzazione inevitabile. Valentino sa di averla fatta grossa. Ci prova così come van der Linde, che nel finale vola, lotta con Richard Lietz, che vincerà la gara con Manthey Porsche e Riccardo Pera.

"Ho sentimenti contrastanti, potevamo vincere"
Finita la gara, Rossi è salito sul podio con i suoi compagni di squadra e dopo ha analizzato con grande dispiacere la sua gara: "Ho sentimenti contrastanti perché un podio è un buon risultato, ma avremmo potuto vincere. È un vero peccato perché la squadra ha fatto un lavoro fantastico, la macchina era molto veloce e siamo riusciti a gestire bene le gomme. Ahmad e soprattutto Kelvin alla fine hanno guidato in modo brillante. Kelvin ha lottato fino alla fine e ha portato a casa il podio. Purtroppo ho commesso un errore e ho urtato la Ferrari che mi precedeva durante un tentativo di sorpasso. Il successivo stop and go ci è costato la vittoria, mi dispiace". C'è da capirlo il ‘Dottore' che voleva cogliere il primo successo e sa che senza il suo errore quel traguardo tanto agognato sarebbe stato realizzato.