Il Palermo dona in beneficenza il catering del partita rinviata: il gesto in ricordo di Papa Francesco

Bellissimo gesto del Palermo dopo il rinvio della gara contro la Carrarese per la morte di Papa Francesco: dona il catering alla ‘Missione Speranza e Carità' in ricordo del Pontefice scomparso. Il club siciliano ha trasformato una situazione imprevista in un gesto di solidarietà e ha scelto di donare in beneficenza oltre 600 pasti già pronti per il catering dello stadio.
Questa la nota del club: "Con il rinvio della partita abbiamo deciso di donare tutti gli oltre 600 pasti già pronti per il catering dello stadio alla Missione Speranza e Carità di Biagio Conte. Lo stesso luogo che Papa Francesco aveva scelto in occasione della sua ultima visita a Palermo. Un cerchio che si chiude, ma come ogni cerchio riparte".
Palermo, in beneficenza il catering del partita rinviata in ricordo di Papa Francesco
Un’iniziativa per ricordare la morte di Papa Francesco e l'ultimo passaggio in città del Santo Padre. Quando è stato ufficializzato il rinvio di Palermo-Carrarese, che si doveva disputare oggi pomeriggio allo stadio "Renzo Barbera", la società rosanera ha deciso di donare in beneficenza il catering dello stadio destinato alla "Missione Speranza e Carità" di Biagio Conte, missionario laico dedito ai poveri e agli emarginati della città.
Proprio in questa location, si era consumata l'ultima visita del Santo Padre nel capoluogo siciliano: più di 600 pasti consegnati dalla società all'associazione pere onorare la memoria del Pontefice scomparso.
Cos'è la Missione di Speranza e Carità di Fratel Biagio Conte
La Missione di Speranza e Carità è il regalo più grande che Fratel Biagio Conte ha lasciato a Palermo e a tutta l’intera comunità. Con la dipartita di Fratel Biagio, la guida della Missione è passata a don Pino Vitrano, co-fondatore e guida spirituale.
Sin dalla sua nascita, nel 1991 sotto i portici della Stazione Centrale del capoluogo siciliano, ha sempre puntato sull’accoglienza e il donarsi ai nuovi poveri di Palermo ovvero a tutti quelli che rimangono indietro e ai margini di questa società così indifferente. Vengono chiamati barboni, vagabondi, giovani sbandati, alcolisti, ex detenuti, separati, prostitute profughi, immigrati, ma in Missione ci chiamiamo tutti fratello e sorella senza alcuna distinzione.