Hamilton scappa dal box Ferrari a Jeddah senza nemmeno togliersi il casco: è l’immagine della frustrazione

Il weekend della Ferrari a Jeddah è iniziato tra segnali contrastanti. Se, nelle prove libere del GP dell'Arabia Saudita, da un lato Charles Leclerc ha confermato i progressi già intravisti in Bahrain, mostrando buone sensazioni e chiudendo le FP2 subito dietro le favoritissime McLaren, dall’altro lato c’è la faccia cupa e frustrata di Lewis Hamilton, lontano dalle posizioni che contano e in seria difficoltà con la sua SF-25.
Il GP del Bahrain, pur non avendo portato un grande risultato, aveva lasciato moderati segnali positivi in casa Ferrari. La monoposto aveva mostrato un passo gara competitivo, e l’ottimizzazione del set-up e degli aggiornamenti (come fondo e diffusore) sembravano aver finalmente dato direzione al progetto. Leclerc e Hamilton avevano concluso la gara appena fuori dal podio, suggerendo una possibile inversione di tendenza dopo un inizio di stagione deludente.

Ma a Jeddah, qualcosa si è incrinato. Nelle prove libere del venerdì, Hamilton è apparso in difficoltà fin dal primo giro, con scarso feeling sia sul passo gara che nel time attack. Un'inquietudine confermata anche dal suo messaggio via radio al suo ingegnere Riccardo Adami: "Qualcosa non va, amico…", ha detto Hamilton, poco prima che la sessione venisse interrotta per l’incidente di Tsunoda all’ultima curva.
Un possibile problema tecnico che però non ha trovato conferme ufficiali dalla squadra e che ha lasciato spazio solo a ipotesi e frustrazione. A fine sessione, il sette volte campione del mondo ha chiuso con un deludente tredicesimo tempo, mentre il suo compagno di squadra continuava a mostrare segnali di solidità e adattamento alla monoposto.

Ed è proprio l’immagine a fine FP2 a raccontare meglio di qualsiasi dichiarazione lo stato d’animo del pilota britannico: Hamilton esce dal box senza dire una parola, casco ancora in testa, volto nascosto, passo deciso verso il motorhome Ferrari. Un’unica sosta per firmare un autografo, poi dritto verso l’interno, in silenzio. Un gesto semplice, ma eloquente, ripreso dalle telecamere: è la fotografia della frustrazione di un campione che, al momento, fatica a ritrovarsi nella nuova avventura in rosso.
Il team di Frederic Vasseur, che sperava di aver imboccato la strada giusta dopo i progressi in Bahrain, dovrà ora capire cosa non ha funzionato nel venerdì di Hamilton. Le speranze restano ancora vive in vista delle qualifiche e della gara, ma sarà fondamentale intervenire rapidamente per evitare un'altra domenica in salita.