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A Tsunoda fanno una domanda sulla Red Bull e Verstappen: dice tutto quello che ha dentro

In Arabia Saudita il pilota giapponese correrà il terzo Gran Premio da quando la scuderia lo ha chiamato al posto di Lawson. “La verità è che non ho capito nemmeno la metà di come la mia auto andrebbe guidata”.
A cura di Maurizio De Santis
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Yuki Tsunoda è al volante della Red Bull da due Gran Premi. Max Verstappen non lo avrebbe voluto come compagno di scuderia al posto di Lawson, tanto da schierarsi apertamente contro la decisione del team (anche questo è stato motivo di forte attrito). Il pilota giapponese non s'aspetta niente dall'olandese ed è consapevole delle difficoltà che lo attendono: una su tutte, l'olandese difficilmente gli darà una mano… il resto si mescola alla sensazione negative recepite dopo le prime due uscite alla guida della "macchina maledetta": a Suzuka (nel Sol Levante) s'è piazzato 12°, in Bahrain ce l'ha fatta a scalare qualche posizione chiudendo 9° e raccogliendo i primi punti (2) della stagione.

La fase di "apprendistato", però, non è ancora finita. Anzi, a giudicare da quel che Helmut Marko ha pronosticato per l'appuntamento in Arabia Saudita, la situazione potrebbe complicarsi ulteriormente e il prossimo week-end rivelarsi molto duro per le vetture della Casa austriaca. Un fattore che non aiuta di certo il nipponico che, durante la conferenza stampa di presentazione dell'evento, non si è nascosto affatto ammettendo di non aver capito "nemmeno la metà" di come sia possibile sfruttare il potenziale della monoposto. E guidarla senza alcuna esperienza pregressa è anche peggio.

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"Sono abbastanza soddisfatto, mi sento anche abbastanza in fiducia considerando che abbiamo disputato solo due gare – ha ammesso Tsunoda -. Ma sto cercando di capire come funziona questa macchina… perché non ne ho ancora capito appieno nemmeno la metà". Una condizione che non gli consente di essere competitivo come vorrebbe per sfidare il quattro volte campione del mondo olandese. Non può avere la meglio su di lui adesso, per il futuro si sta attrezzando… "So che non posso batterlo subito perché lui ha raggiunto un livello di sicurezza e di consapevolezza incredibili, quindi sto solo cercando di costruire una buona base e aspettare il momento migliore".

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Tsunoda è stato anche più chiaro quando è sceso nei dettagli della riflessione, questa volta ha utilizzato un'argomentazione più tangibile, che rende meglio l'idea: "Questa vettura si comporta in modo molto diverso su ogni pista – ha aggiunto -, quindi è difficile fare previsioni. Verstappen beneficia dell'esperienza pregressa ma per me è diverso perché un conto sono le parole, un conto è quel che si prova alla guida. La verità è che non ho ancora il pieno controllo della vettura".

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