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Il calvario di Di Giannantonio ad Austin, fa l’impresa con un braccio fuori uso: “Ho detto ‘Siamo morti'”

L’impresa di Fabio Di Giannantonio nella gara della MotoGP ad Austin è stata epica: il pilota romano della VR46 è riuscito a salire sul podio nonostante abbia corso più di metà gara con un braccio fuori uso andando anche oltre le sue aspettative.
A cura di Michele Mazzeo
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Tra i grandi protagonisti della gara del GP delle Americhe della MotoGP 2025 c'è stato certamente Fabio Di Giannantonio che è riuscito a salire sul podio per la prima volta in stagione nonostante il calvario fisico con cui ha dovuto fare i conti per oltre metà della corsa sul probante circuito di Austin.

Oltre a Marc Marquez, fautore della diabolica strategia prima della partenza e poi caduto rovinosamente mentre era comodamente al comando, a Pecco Bagnaia che ha approfittato dell'errore dello spagnolo per mettere fine al suo dominio e centrare il primo successo stagionale, e ad Alex Marquez che con l'ennesimo secondo posto dell'anno si è preso la testa della classifica iridata scavalcando il fratello, a prendersi la scena al COTA è stato il pilota romano del team VR46 che ha concluso in terza posizione dopo aver corso dal settimo dei 19 giri in programma con un braccio fuori uso, quello sinistro che si era infortunato lo scorso anno e al quale è stato operato ad inizio febbraio dopo il nuovo infortunio riportato per la caduta inusuale di cui è stato protagonista al termine del primo giorno dei test prestagionali andati in scena a Sepang.

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Fabio Di Giannantonio ha difatti dovuto compiere uno sforzo sovraumano per concludere la gara mantenendo la terza posizione e non è un caso che, dopo la cerimonia del podio e aver quindi smaltito l'adrenalina, ha avuto un leggero mancamento, passato dopo essersi seduto e aver assunto dei sali minerali, prima di presentarsi davanti alle telecamere per le consuete interviste tv post-gara. A rivelare ciò che è successo è stato lo stesso pilota classe '98 della squadra di Valentino Rossi nell'intervista concessa a Sky.

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"Al settimo giro il braccio sinistro mi ha proprio detto ‘ciao'! Stavo spingendo all’inizio, anche se non avevo il passo loro (di Marc e Alex Marquez e Pecco Bagnaia, ndr), ma io non guardo quasi mai la tabella. La guardo soltanto quando inizio ad essere stanco e di solito quando lo faccio mancano cinque giri (alla fine della gara, ndr). L'ho guardata e ho visto che ne mancavano undici, mi sono detto ‘Sì, ciao! Siamo morti'" ha infatti rivelato uno stremato Fabio Di Giannantonio.

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A quel punto ha dovuto dare fondo a tutte le energie residue per completare la gara e centrare il primo podio stagionale: "A quel punto ho iniziato a compensare un po’ con tutto il resto del corpo e per questo mi sono stancato proprio tanto. Alla fine in realtà ho fatto pure un bel lavoro perché forse avevo risparmiato un filo di gomma in più rispetto ad Alex e stavo tornando sotto, ma non ce n’avevamo. Sono contentissimo abbiamo fatto un ‘garone' con un podio qua dopo un inverno infinito. Abbiamo fatto 8 miliardi di ore di fisioterapia, il team mi ha aiutato in tutto, sono proprio contento. Sono sfinito, ma sono contento" ha difatti chiosato uno stanchissimo Fabio Di Giannantonio soddisfatto però perché il suo enorme sacrificio è stato ripagato da uno splendido risultato finale che può segnare il punto di svolta per mettersi definitivamente alle spalle il periodo difficile che ha attraversato negli ultimi mesi.

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