Intercettazioni shock sugli abusi nella ginnastica: “Sofia Raffaeli costretta a stare in mutande”

Emergono nuovi dettagli inquietanti durante il processo contro Emanuela Maccarani, protagonista di uno scandalo che sta sconvolgendo la ginnastica italiana. La DT della ritmica è stata sollevata dal suo incarico perché accusata di presunti maltrattamenti e abusi contro le atlete, ma nelle intercettazioni è saltato fuori anche il coinvolgimento di Julieta Cantaluppi, ex allenatrice della Società Ginnastica Fabriano e tecnica della Nazionale juniores. Con lei è cresciuta Sofia Raffaeli, medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Parigi, che avrebbe subito una serie di azioni umilianti durante gli allenamenti.
La Gazzetta dello Sport ha riportato le intercettazioni di Olga Tishina, vice di Maccarani per la quale è stata accettata l'archiviazione, che ha raccontato delle vessazioni subite dalle giovanissime atlete, alcune tra i 14 e i 16 anni. L'allenatrice ha spiegato i metodi di Cantaluppi e ha parlato dei maltrattamenti che metteva in atto durante gli allenamenti quando le sue ragazze non eseguivano gli esercizi alla perfezione.

Le intercettazioni sugli abusi di Cantaluppi
Sono racconti molto forti, provenienti tutti da chi frequentava quotidianamente quell'ambiente. In una telefonata del 17 novembre 2022 fra Tishina e Natalia Nesvetova, responsabile tecnico della Ginnastica Etruria Prato, l'ex vice di Maccarani racconta alcuni episodi agghiaccianti accaduti durante gli allenamenti con Cantaluppi: "Da lei ci sono dei maltrattamenti. Quando faceva fare a Raffaeli e Serena Ottaviani a lanciarsi il cerchio… e ogni volta quando non riuscivano a fare il lancio dovevano togliersi una parte dei vestiti. E alla fine sono rimaste in mutande". Non solo, perché le atlete venivano anche punite in modi atroci: "Le chiudeva in uno stanzino piccolo, freddo, senza telefoni, senza nulla, perché si allenavano male, lei le metteva in punizione, stavano sedute per terra…".
Anche Sofia Raffaeli avrebbe subito gli abusi da parte della sua allenatrice e sarebbe stata umiliata in diversi modi. La ricostruzione procede con l'intercettazione di Martina Centofanti, capitana delle Farfalle, che a sua madre aveva raccontato di Raffaeli costretta in ginocchio per chiedere perdono a "un'allenatrice" dopo aver commesso un errore durante un esercizio. Trattamenti inammissibili ma che non hanno portato a denunce contro Cantaluppi, come invece era successo per il caso Maccarani, e che quindi non hanno portato all'apertura di un nuovo filone di indagini.