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Sandro Tonali: “A 20 anni sono al Milan, ho una fidanzata e guadagno un sacco di soldi. Penso: basta”

I primi mesi di Tonali al Milan sono stati difficili: “Sono passato dal guadagnare 200mila euro a 2 milioni e mezzo. Mi sono detto di avercela fatta, mi chiedevo cosa ci fosse più di così”
A cura di Ada Cotugno
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Sandro Tonali ha lasciato il Milan nel 2023 ma il rossonero gli è sempre rimasto nel cuore. Ma i primi mesi trascorsi nella squadra di cui è tifoso sono stati difficili: il centrocampista ha sentito il salto dal Brescia, dove era un idolo, e ha fatto fatica ad adattarsi alla nuova realtà in cui avrebbe dovuto fare la differenza nonostante la giovane età. È stato complicato gestire la pressione e le aspettative, ma poi qualcosa è cambiato.

Nella lunga intervista rilasciata a Cronache di Spogliatoio Tonali ha raccontato proprio quei momenti, in cui si è ritrovato in un ambiente completamente diverso: "Quando mi ha comprato il Milan, arrivavo dall'ultimo anno di Brescia dove avevo un contratto da 200.000€. Alla fine mi sono ritrovato al Milan, che è la squadra per cui ho sempre tifato da bambino, con un contratto da circa due milioni e mezzo di euro".

I primi mesi di Tonali al Milan

Tutto era diverso e il centrocampista si è adagiato sulla nuova situazione che per lui sembrava essere un punto di arrivo. Ma il risvolto negativo era la mancanza di fame e di ambizioni che invece lo avevano sempre accompagnato: "Mi sono detto di avercela fatta, mi chiedevo cosa ci fosse più di così. Ero un ragazzino di vent'anni che era a Milano con la fidanzata e guadagnava un sacco di soldi. Giocavo nella sua squadra del cuore, non avevo più obiettivi nella mia vita. E ho avuto difficoltà perché questi ragionamenti e pensieri che facevo fuori dal campo poi si rispecchiavano in campo". 

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Le prestazioni erano deludenti e la pressione da gestire era così tanta da mettergli ansia prima di entrare in campo: "Mi sono ritrovato a fare i preliminari di Europa League, Europa League, Coppa Italia, Serie A ed ero stravolto. L'ho subita molto. Delle volte, in quella stagione, preferivo non giocare, quindi questo ti fa capire in che momento ero. A fine stagione ci siamo qualificati in Champions e mi sono detto che avrei dovuto iniziare a  giocare. Avevo fatto 37 partite, ma mai nessuna che facesse dire ‘C***o, che partita che ha fatto Tonali!'".

La svolta è arrivata in estate. Il suo futuro al Milan era a rischio, dato che non aveva reso come tutti si aspettavano, ma una telefonata ha cambiato il corso degli eventi regalandogli una nuova prospettiva: "Non volevo lasciare il Milan. Quella cosa lì mi pesava molto. Ci hanno chiamato e ci hanno detto che bisognava rinunciare a qualcosa, bisognava parlare. Il momento di difficoltà me lo sono tolto nelle prime due partite della seconda stagione, che erano un po' un dentro o fuori. Della serie: o sei cambiato oppure ti releghiamo a quello che eri prima".

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