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Totti: “La gente si ferma e mi bacia le scarpe, sono pure sporche… è una cosa da pazzi”

Francesco Totti racconta il livello di idolatria di cui è oggetto tuttora a Roma: non può fare un metro per strada senza essere fermato, e qualcuno si china anche per baciargli i piedi…
A cura di Paolo Fiorenza
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Francesco Totti lo dice con amore e orgoglio: "Rimanere con un'unica squadra, un'unica maglia, non ce ne stanno tanti". Dire Totti significa dire Roma, non solo in Italia ma in tutto il mondo: 25 anni in prima squadra, con l'apoteosi dello Scudetto del 2001. Una identificazione – quella tra il capitano e il suo popolo – che ha portato con sé anche conseguenze non secondarie per la vita di Francesco, come l'impossibilità di girare per Roma senza essere circondato e ‘sequestrato' da chi tuttora gli vuole far arrivare un amore incondizionato, che sarà per sempre. Fino ad arrivare a episodi surreali, che lui stesso definisce "cose da pazzi", come le persone che si fermano per strada e gli baciano le scarpe, "e sono pure sporche".

Francesco Totti e la Roma, l'amore di una vita
Francesco Totti e la Roma, l'amore di una vita

Francesco Totti e l'impossibilità di camminare per Roma, si fermano anche per baciargli i piedi

"Io non giro tanto per Roma, non posso – racconta Totti a ‘Cronache di spogliatoio' – Ti riconoscono pure col casco… niente, non so come mi riconoscono. Anche quando sono andato in Lapponia, mi riconoscevano tutto imbacuccato. Come ho vissuto questa popolarità quasi opprimente? Diciamo che da una parte sono contentissimo, perché l'affetto della gente ti gratifica sotto tanti punti di vista. Però, allo stesso tempo, il rovescio della medaglia non è bellissimo, perché soprattutto nella vita privata non hai possibilità di fare niente. Cioè, se io adesso facessi una passeggiata qua, se parto da qua per fare 50 metri, ci metto due ore. Perciò eviti di farla, ma non perché non vuoi incontrare gente, più che altro perché non fai quello che vorresti fare, perciò è inutile".

Quando gli viene chiesta la cosa più assurda che gli è successa a Roma, Totti tira fuori il ‘rito del bacio dei piedi': "Tante cose sono successe a Roma. La cosa più eclatante è che la gente si ferma, mi bacia le scarpe, i piedi… una cosa da pazzi. Cioè, io non mi fermerei mai per baciare le scarpe, sono pure sporche. Rimani un po' stupefatto, non pensi che facciano una cosa del genere, è capitato più di una volta".

Totti è tuttora sempre presente negli striscioni dei tifosi all'Olimpico
Totti è tuttora sempre presente negli striscioni dei tifosi all'Olimpico

L'aneddoto del detenuto che si è voluto fare una settimana in più di carcere per incontrarlo

Poi il 48enne campione del mondo con l'Italia a Berlino racconta un altro episodio che testimonia l'idolatria folle di cui è oggetto: "C'è l'aneddoto del carcere, noi a Natale o Pasqua in genere andavamo sempre a trovare i detenuti, sia Regina Coeli che a San Basilio. E niente, c'era questo ragazzo che una settimana prima doveva uscire, aveva finito i giorni da detenuto, e invece ha saputo che noi giocatori della Roma andavamo lì a salutarli e a portargli qualche dono. Allora lui ha chiesto al direttore: ‘Io voglio rimanere una settimana in più, perché voglio aspettare Totti qua dentro'. Me lo ha detto lui stesso, ma io non pensavo che fosse vero, invece poi il direttore me l'ha confermato: ‘È rimasto una settimana in più per aspettarti qua dentro'. Lui ha detto: ‘Se mi fate uscire oggi, io domani rientro un'altra volta, faccio una cavolata e rientro. Perciò decidete voi quello che volete fare'…".

Niente di tutto questo ha fatto mai venire a Totti il pensiero di lasciare Roma: "Se ho mai pensato che tutto questo era troppo e dovevo andare via? Alcune volte mi viene da pensare, però non posso mai lasciare questa città, ormai mi identifico in questa città. Poi ci sono cresciuto, e io ho sempre detto: ‘Cresciuto e morirò qua dentro, in questa città, come giusto che sia'…".

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