Il disprezzo dei calciatori del Brasile per Dorival: lo avevano già esonerato con un gesto

Il Brasile ha esonerato Dorival Junior: il comunicato della federazione ha solo ufficializzato qualcosa che era nell'aria da tempo. Da quasi un anno, a giudicare da un episodio che scolpì in diretta tv quale fossero considerazione e rapporti tra l'allenatore e la squadra. Anzi, in quell'occasione il raffronto con Marcelo Bielsa dell'Uruguay rese ancora più evidente quell'atteggiamento che sembrò di disprezzo verso la figura del ct. Già allora la sua posizione era criticata e messa in discussione dalle "voci di dentro" oltre che dalla sequenza di risultati e dalle difficoltà palesate dai verde-oro.
Per capire bene qual è la situazione e perché i giocatori sembravano averlo già esonerato serve andare indietro nel tempo fino a luglio scorso quando la Seleçao venne eliminata nei quarti di finale della Coppa America dalla Celeste. Il Brasile non solo non incantò ma, cosa peggiore, era reduce da un girone disputato tra alti e bassi con appena una vittoria all'attivo (2 pareggi): si piazzò secondo alle spalle della Colombia e venne subito escluso dalla competizione nel primo confronto a eliminazione diretta. Perse per 4-2 ai rigori, tagliato fuori da un avversario ridotto in 10 uomini che lo aveva bloccato sullo 0-0.

In quella fase concitata dell'incontro alle telecamere non sfuggì cosa accadde. L'episodio fu davvero spiacevole ma mostrò, in maniera molto cruda e reale, come Dorival non avesse presa sul gruppo. Da un lato c'era Bielsa al centro della squadra che s'era riunita intorno a lui. Dall'altro c'erano i brasiliani stretti in circolo che confabulavano tra di loro e con un membro dello staff voltando le spalle al ct.
Nessuno gli fece largo, nessuno ebbe l'educazione e il rispetto di cedergli il passo. Per loro sembrava non esserci, al punto che lo stesso Dorival fu costretto a mettersi sulle punte per farsi notare. Alzò anche un dito come a dire: "ehi, guardate che sono qui dietro…". Venne totalmente ignorato, anche quando appoggiò le mani sulle spalle di alcuni giocatori. Fu una scena avvilente. Ecco perché non sorprende che oggi, anche al netto del trend di rendimento, si sia arrivati al licenziamento.
Il commissario tecnico è stato sollevato dall'incarico a pochi giorni dalla scoppola tremenda presa contro l'Argentina (4-1), una sconfitta dolorosa sia per le proporzioni sia per gli sfottò ricevuti dagli storici rivali sia perché è la quinta nel percorso di qualificazione ai Mondiali 2026 (la prima dopo il ko, altrettanto cocente, subito a settembre scorso in casa per opera del Paraguay). E la classifica nel gruppo delle nazionali che si sfidano per andare in Coppa del Mondo si fa dura.
Il Brasile è quarto nel girone di qualificazione sudamericano, a 10 punti dalla capolista Argentina, che si è già assicurata un posto ai Mondiali. Una posizione che lo tiene in corsa ma non gli dà ancora certezze. Le prime sei squadre, infatti, accedono automaticamente al trofeo iridato mentre la settima andrà agli spareggi intercontinentali. La Seleçao sarà di nuovo in campo a giugno per le prossime gare di qualificazione: farà visita all'Ecuador poi ospiterà il Paraguay.