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Steve Claridge e l’inferno del gioco d’azzardo: “Una volta mi giocai la casa, mia moglie ancora non lo sa”

L’ex calciatore Steve Claridge, per oltre un trentennio sui campi da calcio d’Inghilterra ha raccontato la sua dipendenza dal gioco d’azzardo: “E’ come una droga, o ne esci o alla fine ci muori”. Un tunnel che lo portò a scelte folli: “Dissi a mia moglie, ‘vai di tuoi’. Avevo venduto casa per una scommessa, lei ancora non lo sa… Per fortuna, vinsi”
A cura di Alessio Pediglieri
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L'ex calciatore inglese Steve Claridge, oggi 58enne, ha voluto ricordare la profondità della sua dipendenza dal gioco d'azzardo quando era in attività ed era sprofondato nel tunnel della ludopatia. A tal punto che una volta si è giocato la casa in cui viveva con l'attuale moglie, senza che lei lo sapesse puntando l'intera cifra su un cavallo: "Lei ancora non lo sa". Il cavallo poi vinse: "Ne guadagnai quasi la stessa cifra e me ne comprai un'altra. Facevo sempre così: alla fine mi sono ritrovato con diverse case di proprietà".

Claridge sulla ludopatia: "O ne esci o ne muori, nessuno può dire ‘mi sto divertendo'"

Una storia conclusasi nel migliore dei modi per Steve Claridge che oggi può ricordarla con aneddoti che risultato anche scherzosi e sui quali è il primo a riderci su. Ma il tema non è per nulla di secondo piano, visto che tratta di uno dei mali che colpiscono milioni di persone, professionisti dello sport inclusi, la ludopatia. "Quando sento qualcuno che dice, ‘dai oggi ho scommesso, è stato divertente', mi ripeto e ripeto: non c'è nulla di divertente perché è un rapporto tossico. E nella tossicodipendenza non c'è nulla per cui divertirsi. Ritrovarsi ad essere schiavi del gioco d'azzardo è come passare da fumare erba ad assumere eroina. Non si può tornare indietro: o a un certo punto smetti, oppure muori".

Claridge e le scommesse sui cavalli: "Una volta mi giocai la casa, per fortuna vinsi"

Parole durissime che arrivano da parte di chi ha vissuto l'incubo sulla propria pelle. L'episodio più riprovevole accadde nel 2000 quando era al Portsmouth e decise di scommettere su una corsa di cavalli. "È marzo e c'è il Cheltenham Festival. Un cavallo chiamato Istabraq era arrivato dall'Irlanda, aveva vinto la Champions Hurdle due volte in precedenza, quindi volevo puntare su questo cavallo ma non avevo soldi. Come potevo fare? Allora mi dissi, ‘So cosa posso fare, posso vendere la mia casa'. Ho detto a mia moglie di trasferirsi per un po' dai suoi e a sua insaputa ho venduto la casa, guadagnando circa 350 mila euro con cui giocare. Il cavallo era dato  a 8/13" continua a ricordare Claridge al podcast "Under The Cosh". "Quindi puntando 350 mila avrei potuto vincerne circa altri 200 mila. Però il giorno della gara alla radio sento che il cavallo ha perso sangue dal naso. ‘Porca miseria, è una scommessa antepost!' mi son detto"

Steve Claridge ai tempi del Portsmouth, dove giocò tra il '98 e il 2001
Steve Claridge ai tempi del Portsmouth, dove giocò tra il '98 e il 2001

"Ai vecchi tempi significava che non ti restituivano i soldi se il cavallo non correva e quindi sono volato lì con la paura che il cavallo potrebbe non corresse. Alla fine grazie al cielo, ha corso, vince e con i soldi mi compro una nuova casa indipendente con quattro camere da letto" ha concluso Calridge che poi ha confessato gli ultimi tabù: "Con i soldi che guadagnavo dalle scommesse mi compravo una casa: quando ho finito la mia carriera mi sono ritrovato con un sacco di case. Mia moglie? Sto ancora con lei, ma lei non sa niente"

Chi è Steve Claridge, per 35 anni sui campi di calcio di tutta Inghilterra

Steve Claridge per oltre un trentennio ha giocato calcando i tanti campi di calcio inglese dal Weymouth, al Cambridge United, dal Birmingham City al Leicester City , passando dal Portsmouth e dal Millwall. In una longevità incredibile che gli ha permesso di giocare oltre 1.000 partite. Ha concluso l'attività nel 2017, a 51 anni, con la maglia del Salisbury, club di cui tutt'ora è allenatore.

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