Mazepin: “Cacciato dalla F1, ho perso milioni e beni congelati. Soldi che si sarebbero moltiplicati”

Nikita Mazepin è stato un pilota di Formula 1, ha avuto un'esperienza breve e tutt'altro che meravigliosa. Una stagione con la Haas, quella del 2021, avrebbe dovuto correre con il team americano per altre due annate, ma dopo lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina i beni del padre vennero congelati e di conseguenza anche la sponsorizzazione che gli permetteva di correre con la Haas, che dopo la fine di quell'accordo lo liquidò. Spesso parla con rammarico e tristezza di quelle vicende. Pensa di tornare nel giro, ma non da pilota. Ora in un'intervista il pilota russo parla di quanti milioni ha perso a causa di quel licenziamento.
La carriera di Mazepin: una stagione in Formula 1
Classe 1999, il russo non ha avuto una carriera brillante a livello giovanili, ma la Formula 1 l'ha trovata nel 2021 grazie all'ausilio di un munifico sponsor e grazie al papà, un milionario che lo ha sempre sostenuto. Mazepin faceva parte dei cosiddetti piloti paganti. Un anno nel circus senza squilli, con una serie di errori e scorrettezze. Confermato, da contratto, Mazepin però venne liquidato prima del via del campionato 2022. Il team risolve il contratto sia con lui che con lo sponsor, legato alle attività imprenditoriali del padre, molto legato al presidente russo Putin. Fine della carriera in Formula 1.
Scoppia la guerra in Ucraina e la Haas lo manda via
Di quel brusco stop ne parla Mazepin che in un'intervista a sports.ru ha usato parole forti ed ha dichiarato che quell'addio così rapido e fragoroso gli era costato tanto anche a livello economico: "Persi un contratto a lungo termine con la Haas. Conteneva parecchie somme che si sarebbero moltiplicate di anno in anno. Penso che sarebbero stati diversi milioni di dollari. In più avevo beni europei che ho perso quando i miei beni sono stati congelati e non li ho più recuperati una volta scongelati".

Mazepin spiega: "Io e mio padre siamo due individui diversi"
Mazepin, che secondo rumors, tra le proprietà perdute ne aveva una anche in Italia, poi spiega perché secondo lui è stato ingiustamente escluso dal circus e perché il suo legame con il padre non andava, e non va, al di là di quello familiare: "Secondo il diritto costituzionale europeo, non puoi semplicemente sanzionare una persona. La formulazione diceva che ero collegato alle attività commerciali di mio padre. Mio padre è un imprenditore di successo che ha avviato un'attività partendo da zero, ed è un importante contribuente in Russia. Lo Stato russo, secondo loro usa le entrate fiscali per finanziare azioni punibili dall'Unione Europea. Ma in due anni e mezzo abbiamo spiegato che da una parte ci sono io e dall'altra mio padre. Siamo individui diversi, non abbiamo nulla in comune nel mondo degli affari. L'esistenza di legami familiari non consente alle corti europee di impormi sanzioni".
Il pilota russo vuole tornare in Formula 1
Il tribunale dell'Unione Europea ha annullato le sanzioni già un anno fa e tecnicamente gli ha dato la possibilità di ritornare nel suo vecchio mondo. Recentemente in un'altra intervista aveva detto che prima o dopo sarebbe tornato in Formula 1, ma non lo avrebbe fatto in veste di pilota.