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Pogacar aveva preparato l’imboscata perfetta alla Milano-Sanremo: “Scatto qui, il gruppo non mi vedrà”

In un video ufficiale, l’UAE Emirates ha svelato l’ultima riunione tecnica la sera prima della Milano-Sanremo. Dove i dirigenti e Pogacar in persona hanno indicato l’esatto punto della Cipressa dove sarebbe scattato. Tutto perfetto, purtroppo senza tenere conto ella variante incognita: l’effetto Van der Poel.
A cura di Alessio Pediglieri
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Lo scatto sulla Cipressa: Tadej Pogacar ha provato a vincere la sua prima Milano-Sanremo. Non una mossa avvenuta in modo estemporaneo o in un impeto di agonismo, ma una scelta predeterminata, studiata sin nei minimi particolari la notte prima, sul camper della UAE Team Emirates, insieme ai dirigenti e ai suoi compagni. Dove si è analizzato ogni centimetro del tracciato, individuando il punto esatto: "Se scatto qui e prendo 5 secondi, il gruppo non mi vedrà più". Una vera e propria imboscata strategica che avrebbe dovuto cogliere di sorpresa tutti. E l'ha fatto. Senza fare però i conti con la classica variante incognita: Mathieu Van der Poel.

La seduta tecnica della UAE per la Milano-Sanremo: "Spingiamo sulla Cipressa, poi Pogi decolla"

"La parte finale dovrà essere dura o almeno questo è il nostro obiettivo che ci diamo". Inizia così il summit tecnico della UAE la sera prima della partenza dell'ultima Milano-Sanremo, la più bella di sempre. Un membro dello staff della Emirates inizia ad analizzare il percorso, di fronte ai colleghi e alla squadra, Pogacar in prima fila. Sul monito i grafici, le pendenze, percentuali e filmati della Cipressa, la salita in cui la squadra è chiamata a fare la differenza: "La Cipressa è la nostra chiave per domani. È importante che, una volta arrivati lì siamo ancora il più freschi possibile. Non dobbiamo andare a tutto gas in testa al gruppo, e poi essere completamente morti alla Cipressa".

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Nel filmato diramato dalla stessa UAE per il "Dietro le quinte" della Milano-Sanremo si svela finalmente la tattica che si è voluta provare. "Non dobbiamo guardare cosa stanno facendo gli altri. Sulla Cipressa noi andiamo a tutto gas, e poi, nel punto più difficile, Tadej decolla".

Pogacar indica il punto esatto dove attaccherà: "Se prendo 5 secondi non mi vedono più"

Il percorso della salita, sviscerato curva dopo curva, viene analizzato anche attraverso i filmati delle passate stagioni, fino ad individuare la curva precisa dove avverrà l'attacco: "E questo è il momento perfetto" si sottolinea indicando il punto esatto in cui si dovrà provare a vincere la Classicissima.

Appena finita l'analisi del Team, prende la parola lo stesso Pogacar che si rivolge ai compagni, ripentendo la lezione sulla Cipressa: "Dobbiamo essere in prima linea per rendere la cosa più difficile in assoluto. L'inizio è duro, dopo la curva diventa facile per un po'. Diciamo più facile. Dobbiamo riprendere fiato lì e poi, ecco, da questa curva andiamo di nuovo forte: 25 secondi di percorso da un punto all'altro. E da qui piazzerò il mio attacco: se riesco a guadagnare cinque secondi lì, il gruppo non mi vedrà più."

Il piano di Pogacar fatto saltare dalla variante incognita: il fattore Van der Poel

Un piano che inizialmente sembrava funzionare alla perfezione con la UAE che aveva lasciato che l'Alpecin-Deceuninck di Van der Poel facesse il lavoro sporco fino ai piedi della Cipressa, prima di prendere il comando e aumentare il ritmo. Wellens ha prima scosso il gruppo, ma è mancato Del Toro, incapace di dare ritmo, sostituito al volo da Narvaez per mantenere fede ai piani e lanciando l'attacco programmato di Pogacar. Purtroppo, però, anche se il piano sembrava perfetto sia sulla carta sia sul tracciato, nessuno ha fatto i conti con la classica variabile: il fattore Van der Poel. Che ha rimandato altri tentativi sul Poggio dove però Pogacar è rimasto da solo, con lui e Ganna. Finendo mestamente terzo al traguardo.

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