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Spence traumatizzato da Conte: “Quell’uomo non era mai contento. Ho parlato con lui solo una volta”

Djed Spence ha parlato della sua esperienza con Antonio Conte al Tottenham: “Quell’uomo non era mai contento, ero distrutto. Ho parlato con lui solo una volta”.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Djed Spence ha già totalizzato 24 presenze e 2 gol in stagione con la maglia del Tottenham. Quasi sempre titolare negli Spurs, soprattutto nella seconda parte di stagione, l'esterno che in Italia abbiamo visto giocare in prestito al Genoa lo scorso campionato, non ha mai nascosto il suo rammarico per aver quasi buttato i suoi due primi anni di contratto nel club londinese. Giunto al Tottenham nel 2022 per 15 milioni di euro, Spence non è mai riuscito a trovare spazio nelle prime due anni, specie quando sulla panchina degli Spurs sedeva Antonio Conte.

Il prestito al Rennes, al Leeds e poi il Genoa furono di fatto significativi. Ma perché non riuscì a colpire l'attuale allenatore del Napoli. Spence lo racconta parlando al Rio Ferdinand Presents Podcast sottolineando quanto accaduto con Conte una volta al Tottenham: "Non è stata una bella sensazione soprattutto perché ero arrivato al club pieno di energia, ero sicuro di me, ero elettrizzato – spiega -. Poi è stato come sbattere contro un muro di mattoni. Ha distrutto un po' la mia sicurezza, ovviamente sono giovane. Non è bello sentirselo dire".

Spence racconta ancora: "Non era una bella sensazione, avevo come la percezione che qualunque cosa facessi quell'uomo (Conte ndr) non fosse contento di niente". Insomma, l'allenatore salentino non era contento della sua prestazione e Spence questo l'aveva capito: "Anche se facevi le cose giuste, ti chiedevi: ‘Ho fatto la cosa giusta?' Perché non è un tipo che ama fare complimenti". E aggiunge: "Si arriva ad un punto nel quale hai bisogno di una parola, di una conferma da parte del tuo allenatore, ma io forse ho parlato una sola volta con lui”.

Spence racconta la differenza tra Conte e Postecoglou

Spence semplicemente non riuscì a trovare la sua dimensione e non scattò il feeling giusto con Conte. Nonostante le rassicurazioni del suo allenatore la situazione poi non è cambiata tant'è che l'esterno è stato poi costretto ad andare in prestito altrove. “Conte era molto ripetitivo, facevamo letteralmente la stessa cosa ogni giorno – ha concluso spiegando le differenze con l'attuale allenatore il quale gli ha subito dato fiducia -. Con Postecoglou le cose sono un po’ diverse, lui cambia ogni giorno. Forse sono stato vittima del fatto di essere stato troppo umile".

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