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Thiago Motta esonerato dalla Juventus dopo solo 9 mesi, arriva Tudor: tutto ciò che non ha funzionato

La Juventus ha esonerato Thiago Motta che è stato sostituito fino a fine stagione da Igor Tudor: “Il Club ringrazia Thiago Motta e tutto il suo staff per la professionalità dimostrata e per il lavoro svolto in questi mesi con passione e dedizione, augurando loro il meglio per il futuro”
A cura di Alessio Pediglieri
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Thiago Motta non è più l'allenatore della Juventus. La decisione è arrivata con un comunicato ufficiale da parte della società bianconera che non ha atteso oltre di fronte ai risultati totalmente insufficienti di una stagione già compromessa ancor prima della primavera. L'oramai ex tecnico juventino è stato sostituito da Igor Tudor che ha accettato un contratto di pochi mesi, per "traghettare" la Juventus fino al prossimo giugno.

Il comunicato ha posto fine all'avventura di Thiago Motta che era arrivato alla volta di Torino lo scorso 12 giugno, prelevato direttamente da Bologna dove aveva compiuto la straordinaria conquista della Champions League. Una scelta precisa e determinata, con un contratto fino al 2027, per tre stagioni e un ingaggio di circa 3,5 milioni all'anno più bonus. Il club bianconero aveva così iniziato ka sua nuova era dopo la risoluzione – con un anno di anticipo – del contratto di Massimiliano Allegri. Ma oggi, a distanza di soli 9 mesi, il nuovo "ciclo" è già finito.

Dal campo ai risultati, alla gestione non c'è davvero nulla che oggi ha potuto salvare Thiago Motta, messo al palo davanti ad una ineluttabile realtà: sfiducia manifesta da parte della dirigenza, quella già sottolineata da parte dei tifosi e la netta sensazione che vi sia anche da parte degli stessi calciatori. Tre principali fattori hanno determinato l'esonero e il doveroso cambio di panchina, al di là di cosa potrà accadere da qui al prossimo giugno.

Thiago Motta esonerato, Juventus senza risultati ed eliminata da tutto

Risultati altalenanti o difficoltà nella continuità di rendimento della squadra in campo, erano aspetti valutati come possibili da parte della dirigenza. Thiago Motta era alla prima sua esperienza in una big, una "fase di adattamento" era considerata fisiologica, ma 9 mesi co sì deludenti no. Alla Juventus ad oggi mancano i risultati con il quarto posto oggi perso, così come la qualificazione alla prossima Champions League che, secondo l'attuale ranking non qualifica la 5a in classifica. A Thiago Motta non era stato chiesto di vincere il Tricolore, ma di vedere comunque una Juve sempre in lotta per le prime posizioni, fatto mai accaduto in stagione. Fatto ancor più inaccettabile vista l'esclusione da tutte le altre competizioni: dalla Champions League alla Coppa Italiacontro avversari tutt'altro che imbattibili – e all'eliminazione immediata in Supercoppa.

Thiago Motta esonerato, la Juventus oggi non ha identità: dirigenza infastidita, tifosi delusi

Thiago Motta paga con l'esonero anche la netta sensazione di non aver saputo dare in questi mesi una identità al gioco della squadra: la Juventus è irriconoscibile, poche idee e confuse in campo, non c'è un undici titolare di base da cui partire. Il gioco, l'identità, la crescita della squadra non si è vista e anche le scelte di mercato, tra estate e inverno, hanno contribuito non a fornire serenità ma ad aumentare le incertezze: non si è vista una crescita né a livello di squadra né individuale, con tante decisioni discusse e discutibili, a tal punto che la stessa dirigenza alla fine ha dovuto alzare bandiera bianca, pensando ad un cambio a fine stagione. Che poi si è tramutato nell'attuale, tenendo conto dei malumori crescenti all'interno del gruppo squadra e dalla tifoseria.

Thiago Motta esonerato, incapace di gestire la Juventus: gli attriti con i giocatori

Infine, i limiti di Thiago Motta emersi in una manifesta inesperienza nel gestire una situazione ad alti livelli e delicata, con una evidente mancanza di carattere da parte dell'allenatore che ha portato a frizioni, incomprensioni e vere e proprie fratture con lo spogliatoio. La gestione iniziale di Danilo, ne è un chiaro esempio di confusione, così come il "passaggio" della fascia di capitano da giocatore a giocatore, fino alle esclusioni improvvise e ripetute di alcuni giocatori. Oltre a Danilo, i nomi sono "importanti" per la Juventus: Gatti, Thuram, Yildiz, Vlahovic. Perdendo di credibilità di fronte ad un gruppo che pur resta da parte della dirigenza un "asset" da tutelare e preservare anche sul fronte meramente economico, nel tentativo di non svalutarlo ancor più di quanto non stia accadendo.

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