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Verstappen avvilito dalla nuova Red Bull F1: secondo lui può vincere solo in un modo, è grottesco

Il campione olandese spiega con una battuta qual è il livello di competitività della Red Bull e quante possibilità ha di vincere il Gran Premio in Cina dopo Sprint e qualifiche.
A cura di Maurizio De Santis
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Max Verstappen lo dice in maniera schietta: le altre monoposto sono più veloci della sua Red Bull. "Noi non lo siamo abbastanza ma se quelli davanti si ritirano…" dice con ironia tagliente a motori spenti, prefigurando le difficoltà che incontrerà in gara sul circuito in gara. Oscar Piastri e la sua McLaren hanno un altro passo, quel tanto (e anche di più…) che basta per prendersi la pole (prima della carriera in 1'30″641, nuovo record del tracciato) e recitare il ruolo di grande favorito per la gara.

Domenica il campione del mondo olandese scatterà dalla quarta casella (1'30″817, +0.176) sulla griglia di partenza del Gran Premio di Shanghai (Cina), dietro anche alla Mercedes di George Russell (1'30″723) e all'altra vettura color papaya di Lando Norris (1'30″793), col fiato sul collo delle Ferrari di Lewis Hamilton (5° in 1'30″927) e Charles Leclerc (6° in 1'31″021).

Se tutto resta così com'è, è dura davvero competere per il successo. E a Verstappen, tutto sommato, è andata anche bene per come sono andate le cose tra la Sprint (secondo in qualifica, terzo alle spalle di Hamilton vincente e dell'australiano) e le prove odierne. Se al quadro generale si aggiunge anche l'ultimo posto di Liam Lawson (che alla seconda tappa iridata è già a rischio licenziamento) è facile, facile intuire quale possa essere l'umore nella Casa austriaca e dello stesso olandese, consapevole che la macchina non è così competitiva.

Quando gli chiedono quali speranze ha di trionfare in Cina fa capire che avrà bisogno di una buona dose di fortuna per arrivare primo sotto la bandiera a scacchi. La buona sorte è parte essenziale della strategia che serve a compensare un passo gara tutt'altro che lascia presagire un copione differente e meno ambizioso. "Come posso vincere a Shanghai? Semplice, quelli davanti a me devono ritirarsi… e allora sì, posso farcela", ha ammesso a Sky Sports F1 sorridendo in maniera beffarda. Poi ha spiegato perché ha questo tipo di sensazioni e cos'è che non va. "Il giro è stato buono ma è molto difficile raggiungere e tenere un equilibrio costante a ogni giro e a ogni curva. Ecco perché è stata dura ma ci stiamo lavorando e in gara cercheremo di fare del nostro meglio".

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Non ci sono problemi tecnici particolari o di assetto. Nulla, la questione è solo una. "La realtà è che non siamo veloci abbastanza e ci manca il ritmo giusto. Io attacco anche le curve ma la macchina reagisce diversamente a come vorrei". L'ultima riflessione è un consiglio spassionato a Lawson, apparso ancora una volta non a suo agio alla guida della Red Bull. "In questo momento la nostra macchina è complicata da gestire, con la Racing Bulls andrebbe più forte".

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