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Julia Vakulenko molestata dal suo allenatore a 15 anni: “Ho sempre dovuto obbedire. Diceva: sei mia”

L’ex tennista Julia Vakulenko in un’intervista ha parlato delle molestie subite dal suo allenatore, quando era ancora una ragazzina: “Ho sempre dovuto obbedire. Ero la sua passione. La vita quotidiana era un incubo”.
A cura di Alessio Morra
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Julia Vakulenko è stata una tennista, nel 2007 ha toccato la 32ª posizione della classifica WTA. Il mondo più alto della sua carriera. Non ha avuto un percorso straordinario, ma gli appassionati la ricordano. Ora il suo nome torna in auge a causa di una brutta storia che lei stessa ha deciso di raccontare. Vakulenko ha parlato di ciò che ha dovuto subire da parte di uno dei suoi primi allenatori.

"Diceva di essere innamorata di me, mi ha distrutta"

Dopo il caso di Elena Rybakina, che sta continuando a lavorare con il suo coach Vukov, bandito per un anno dalla WTA per aver avuto comportamenti deplorevoli e che hanno portato i due ad avere una relazione tossica, L'Equipe ha condotto un'indagine con il giornalista Quentin Moynnet dal titolo: ‘Allenatori-giocatrici, il mondo del tennis di fronte alla piaga del controllo".

Il giornalista transalpino ha incontrato alcune tenniste o come nel caso di Julia Vakulenko di ex tenniste che hanno raccontato storie davvero terribili. La giocatrice ucraina naturalizzata spagnola ha parlato di quello che ha dovuto subire per tre anni dal suo allenatore quando aveva 15 anni.

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Le parole dell'ex giocatrice mettono i brividi : "Condividevamo una stanza. Lo decise lui a Parigi. Mia madre non conosceva questo mondo gli delegò tutto. Lui organizzava tutto, si occupava anche delle prenotazioni alberghiere. Si sdraiava accanto a me, mi accarezzava, mi coccolava. Io avevo 15 anni, lui 41. Diceva di essere molto innamorato di me, che ero sua, che sarei diventata sua moglie e una campionessa solo grazie a lui. Invece mi ha distrutta". 

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"La vita quotidiana era un incubo, non volevo arrivasse il mattino"

Il racconto di Vakulenko diventa poi letteralmente agghiacciante: "Ho sempre dovuto obbedire, anche nei rapporti sessuali. Ero la sua passione. Fu una grande sofferenza. Inizi a odiarti e ti dici: "È perché sono carina, è colpa mia. La vita quotidiana era un incubo. Non volevo che arrivasse il mattino".

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