La Fiorentina passeggia con Mandragora, Gudmundsson e Kean sul Panathinaikos: è ai quarti di Conference

La Fiorentina approda con serenità ai quarti di Conference League, battendo al Franchi un Panathinaikos che non è riuscito a ripetere l'impresa dell'andata. Enorme il divario tecnico, con l'equilibrio del match di ritorno spezzato subito al 12′ con Mandragora. Poi Gudmundsson prima della fine del primo tempo e il tris del solito Kean nella ripresa. Un successo che rilancia in alto le ambizioni europee della Viola che adesso ai quarti dovrà vedersela con il Celje.

Al Franchi la Fiorentina di Palladino deve confermare di essere migliore del Panathinaikos dopo le "montagne russe" dell'andata, per conquistare con merito i quarti di finale di Conference League. Palladino non fa turnover e contro i greci schiera la migliore formazione possibile: asticella alta, così come la concentrazione della viola che di fatto gestisce subito il match davanti ad un Franchi tutto esaurito. La "pratica Pana" si sbroglia quasi subito, grazie al primo guizzo di Mandragora al 12′ . Un 1-0 che si trasforma qualche istante più tardi in un più convincente 2-0 quando al 25′ Gudmundsson fa tutto da solo alla perfezione.

Qualificazione in pugno ma approccio sbagliato nella ripresa per i padron idi casa che cadono nel tranello greco: ritmi più bassi, partita senza acuti e possibilità di riaprire il match grazie a qualche episodio favorevole. Al Panathinaikos basterebbe un solo gol per riaprire le danze – forte del 3-2 casalingo – e portare la Fiorentina ai supplementari. Un pericolo che viene scacciato a metà ripresa quando ci pensa il solito Moise Kean a sbrogliare la matassa: azione in solitaria su imbeccata di Gosens e tris della sicurezza. Con una coda di pathos nel finale quando Fagioli commette la leggerezza del fallo in area punito con il calcio di rigore siglato da Ioannidis che supera De Gea. Che non cambia però le sorti del match e della qualificazione visto che ai quarti va la Viola.