L’ex gregario di Armstrong sostiene ancora la sua innocenza: “Dopato? Dico solo che era il migliore”
Si chiama José Azevedo, è stato un onesto scalatore, vincitore di tre titoli nazionali portoghesi e tra il 2001 e il 2004 strappò due quinti posti a Giro e Tour. Ma soprattutto ha corso da fido gregario al fianco di Armstrong per due anni, tra il 2004 e il 2006 prima alla US Postal Service poi alla Discovery Channel, quando il texano dagli occhi di ghiaccio si impose per due volte consecutive alla Grande Boucle. Prima che venisse cancellato dalla storia del ciclismo per l'utilizzo sistematico e accertato di doping. Di cui tutti oramai ne hanno ammesso l'impiego. Tranne Azevedo che a distanza di anni e di fronte all'evidenza dei fatti va controcorrente, sostenendo ancora l'innocenza di Armstrong: "Non l'ho mai visto doparsi, dico solo che era il migliore e faceva la differenza".
Josè Azevedo, gregario di Armstrong nei Tour vinti col doping
Davanti alle prove non serve aver dovuto vedere con i propri occhi Lance Armstrong somministrarsi medicinali e sottoporsi a pratiche proibite. Eppure anche di fronte all'evidenza e alla storia supportata dai fatti e dalle testimonianze dei diretti interessati, ad andare controcorrente ci ha pensato il 51enne ciclista portoghese José Azevedo, che ha difeso il suo ex capitano alla US Postal e alla Discovery nel primo decennio del 2000. La sconcertante dichiarazione è arrivata a cavallo di in un'intervista al quotidiano portoghese O Jogo: "Non mi preoccupa cosa dicono gli altri. Sono orgoglioso del percorso che ho intrapreso come ciclista e sono orgoglioso del fatto che durante la mia carriera sono stato capitano prima della ONCE e più tardi ho corso per la US Postal e Discovery Channel, come gregario di squadra di Lance Armstrong. Ho imparato molto da lui nel campo del ciclismo".
"Fianco a fianco di Armstrong: mai usato né visto utilizzare doping"
Fin qui nulla di particolarmente rilevante se non al momento in cui le domande si fanno ovviamente più calzanti proprio sul periodo 2004-2006 quando correva nella stessa squadra di Armstrong: "Lance un dopato? Per me no, so solo che ha utilizzato sostanze vietate perché lo ha detto lui stesso più avanti. Io non l'ho mai visto e personalmente non sono mai entrato in contatto con il doping quando ero in squadra con lui. Non ho mai notato nulla, non ho mai visto nulla. Avevo il mio compito all’interno della squadra, il mio calendario gare, le mie responsabilità e sapevo qual era il mio posto e cosa ci si aspettava da me. Correvo fianco a fianco di Lance e dovevo semplicemente aiutare Armstrong a vincere".
Azevedo difende Armstrong: "Non dirò mai nulla di negativo su di lui"
Vittorie che poi vennero macchiate in modo indelebile dall'onta del doping, di fronte alla quale Azevedo fa spallucce. "Non dirò mai niente di negativo su Armstrong, perché come persona e come compagno di squadra è stato il migliore che ci sia. Non si è mai comportato come una star e ci ha sempre rispettato" ha sottolineato l'oggi ds della l'Efapel Cycling, Continental Team portoghese. "Ora quel periodo è visto come la più grande frode nel ciclismo… ognuno è libero di giudicare. Ho solo grande rispetto e ammirazione per Armstrong: dico solo che, al netto di eventuali errori commessi, non dobbiamo dimenticare che aveva un grandissimo potenziale come atleta, altrimenti non varrebbe la pena allenarsi. Tutti potrebbero diventare dei campioni"