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Thiago Motta in tv racconta un’amara verità per la sua Juve: sembra di sentire Massimiliano Allegri

Il tecnico prova a spiegare l’interpretazione tattica dei bianconeri: “L’idea era continuare ad attaccare per cercare il terzo gol e non mettersi indietro”. Poi ammette: “Alla fine conta il risultato”.
A cura di Maurizio De Santis
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La domanda che ronza in testa dopo aver visto il modo in cui la Juventus ha incassato il gol del pareggio della Fiorentina nel finale è una sola. Se la fanno in molti, quasi in maniera inevitabile, anche se nessuno ha il coraggio di dirlo chiaramente: Allegri avrebbe gettato alle ortiche in quel modo i punti? E ancora: avrebbe preso gol (compreso il primo) di quel tipo? Non si può dire né spiegarlo con certezza.

Però la frase pronunciata dal tecnico dei bianconeri è un'amara verità e, nell'ascoltarla, sembra di sentire l'ex allenatore mandato via nell'estate scorsa dopo un finale di stagione furibondo: "Alla fine conta il risultato". È il motivo per il quale il tecnico livornese è stato sostituito con l'ex Bologna: basta con pragmatismo e con il ‘corto muso', via libera a un'esperienza che aiuti ad arrivare al successo attraverso il gioco e costruisca una nuova identità. Un percorso che, almeno finora, al netto delle attenuanti per gli infortuni e nonostante un mercato importante (e pesante dal punto di vista economico), s'è inceppato più volte.

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Come giustificare alcune amnesie clamorose in momento cruciali della partita? Motta si aggrappa al salvagente delle sue certezze: "L'idea era continuare ad attaccare per cercare il terzo gol e non mettersi indietro – ha ammesso nell'intervista in tv a Sky -. Se ti chiude diventa difficile. Bisognava vincere, segnare il terzo gol e chiudere la partita. Non l'abbiamo fatto e abbiamo lasciato gli avversari in gara". E cita quanto fatto con il Manchester City quale esempio di gestione corretta e compattezza, qualità che sono mancate contro la Viola

Il tecnico bianconero prova a sgombrare il campo così dalla riflessione che gli viene posta da studio e dal giornalista che gli parla di "ingenuità difensive". La replica è un dribbling forzato: "Mi concentrerei su altro e non su questo. Sul fatto che non l'abbiamo chiusa e poi avremmo potuto pensare di gestirla. Dietro abbiamo concesso, la Fiorentina ha qualità ma ha tirato pochissime volte". Non può sottrarsi, però, a una valutazione che è palese. "Sulla prima rete della Fiorentina abbiamo concesso una situazione che non dobbiamo permetterci. Da rinvio del fondo del portiere, non possiamo prendere gol".

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La corsa scudetto è ancora possibile? Thiago Motta si affida a un classico del calcio ("pensiamo partita per partita") poi sposta di nuovo l'attenzione sull'idea di calcio offensivo e propositivo che ha in testa. "Vogliamo ragazzi come Thuram, Manu (Locatelli, ndr), Francisco (Conceiçao), Koopmeiners, Savona. Sono giocatori che attaccano gli spazi e possono trascinare il gruppo".

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