Immobile spiega perché ha lasciato la Lazio: “Ero finito in un vortice più grande di me”
Ciro Immobile al Besiktas ha ritrovato continuità ed è riuscito a mettersi in gioco in un campionato nuovo, senza nessuna certezza. L'attaccante segna, si diverte ed è diventato anche l'idolo dei tifosi turchi che ci hanno messo davvero poco ad affezionarsi a lui: Istanbul è diventata casa sua ma non dimentica gli anni d'oro trascorsi alla Lazio e i grandi traguardi raggiunti insieme.
Nello speciale di SkySport l'azzurro ha raccontato per filo e per segno come è andato il suo addio ai biancocelesti, ripercorrendo gli ultimi momenti difficili e i rimpianti che ancora conserva verso la tifoseria che lo ha reso un vero re.
Perché Immobile ha lasciato la Lazio
La scelta di approdare al Besiktas è stata improvvisa e ha privato i biancocelesti del loro grande simbolo. Tutto è nato dopo l'addio di Maurizio Sarri che ha lasciato la squadra senza punti di riferimento, smarrita e con la necessità di ricostruire qualcosa di nuovo. È in quel momento che Immobile ha capito qualcosa: "Dopo l'addio di Sarri ho vissuto un periodo davvero molto tosto. Da capitano mi sono accollato delle responsabilità che nemmeno pensavo di avere: non ero pronto e sono finito in un vortice più grande di me".
Si è sentito sopraffatto dagli eventi e alla fine ha preferito mettere fine a questa bella avventura per cambiare tutto e iniziare una nuova esperienza: "Se non sei lucido di testa, le gambe non girano e ti fai male, esattamente come mi è successo. Tutte queste cose mi hanno portato a decidere di lasciare. Mi è stata molto di aiuto anche mia moglie Jessica: aveva visto un Ciro cambiato, io avevo capito di essere alla fine di un ciclo". C'è però un grande rammarico che lo tormenta e che coinvolge i tifosi della Lazio: "L'unico che ho è non aver salutato i tifosi. Quello mi è rimasto sul groppone, ma porterò la Lazio sempre nel cuore".