Perché il Milan è rimasto in silenzio dopo lo sfogo di Fonseca contro i calciatori: colloquio con Ibra
Lo sfogo pubblico di Paulo Fonseca contro i calciatori del Milan al termine della sfida di Champions League contro la Stella Rossa ha di fatto certificato che all'interno della squadra rossonera il clima è tutt'altro che sereno. Già, perché le accuse di "non fare di tutto per vincere le partite" rivolte soprattutto ad alcuni dei giocatori più rappresentativi del club (di cui non ha fatto i nomi ma che sono molto facili da intuire), non sono arrivate dopo una brutta sconfitta che ha in qualche modo compromesso il cammino in Europa, bensì dopo una vittoria che permette alla compagine meneghina di ipotecare la qualificazione alla fase ad eliminazione diretta (quantomeno al play-off) della prestigiosa competizione europea.
Per questo desta ancora più clamore il silenzio della società in merito allo sfogo del tecnico portoghese. Silenzio in pubblico (nessun comunicato, nessuna nota o comunque nessuna dichiarazione ufficiale da parte dei dirigenti) e silenzio in privato dato che chi si attendeva che la triade composta da Zlatan Ibrahimovic, Giorgio Furlani e Geoffrey Moncada, all'indomani dello sfogo nelle interviste TV prima e in conferenza stampa poi, facesse capolino a Milanello per parlare con l'allenatore e/o i calciatori, è rimasto deluso.
Un colloquio tra l'advisor della proprietà, Zlatan Ibrahimovic, e Paulo Fonseca in realtà c'è stato in occasione della festa di Natale del settore giovanile a cui hanno partecipato anche i dirigenti, lo staff tecnico e i calciatori della prima squadra. Un colloquio dai toni pacati e sereni nel quale l'allenatore avrebbe spiegato le motivazioni del suo sfogo al termine di Milan-Stella Rossa ricevendo comprensione da parte dell'ex calciatore svedese.
Da qui si spiega anche il silenzio della società che ha voluto lasciar cadere l'episodio senza dare ulteriore risonanza. La dirigenza infatti ha visto lo sfogo del tecnico lusitano come un modo per dare una scossone ad una squadra che troppo spesso va in campo senza la giusta ‘cattiveria sportiva' e tentare dunque di alzare il livello in vista delle prossime partite. Una cosa che, stando ai dirigenti rossoneri, rientra tra i compiti delegati a Fonseca. Di fatto il Milan, pur restando in silenzio, ha rinnovato la fiducia all'allenatore portoghese nella speranza che questo tanto atteso scossone arrivi prima che sia troppo tardi.