De Laurentiis fa muro intorno a Conte dopo la sconfitta in Coppa Italia: “Era un super allenamento”
L'obiettivo del Napoli è chiaro: tornare in Champions League, trofeo che inietta nelle casse del club moneta sonante per alimentare investimenti e ambizioni. È la priorità cerchiata in rosso sulla lavagna. Poi, se le condizioni lo permettono e più in là gli azzurri restano in cima alla Serie A, si può anche competere per lo scudetto. Ma non è un'ossessione. Ecco perché, all'indomani della sconfitta con la Lazio (3-1) che ha estromesso gli azzurri dalla Coppa Italia, il presidente, Aurelio De Laurentiis, dà piena ragione al suo tecnico che all'Olimpico aveva cambiato l'intera formazione titolare preferendo tenere a riposo per il campionato gli ‘intoccabili'. È sufficiente una parola per chiarire qual è stata la percezione che s'è avuta dinanzi alle scelte dell'allenatore: "Ha fatto benissimo a dare spazio a tutti quanti come se fosse un super allenamento", ha ammesso il massimo dirigente.
Un super allenamento, tale era il valore dato all'incontro coi capitolini. In sintesi, contava verificare altre cose. E il massimo dirigente lo sottolinea con un'altra frase: "Non importa il risultato. Possiamo permetterci di fare sperimentazioni come con la Lazio". Non c'è bisogno di consultare i fondi del caffè oppure rivolgersi a un aruspice per interpretare il messaggio arrivato dal campo: eccezion fatta per gli 11 ‘pretoriani', saranno al massimo 3 i calciatori sui quali si può fare affidamento.
"Questa era la partita giusta per fare valutazioni. Voi fate le vostre. Io farò le mie e anche il club farà le sue". È la versione di Conte nelle interviste a caldo: non sa se a gennaio potrà essere accontentato con qualche rinforzo (soprattutto in difesa) e su quanti calciatori contare effettivamente, allora è meglio preservare quelli che ha. "Abbiamo una stagione lunga davanti a noi, non possiamo farci il segno della croce e sperare che nessuno si faccia male. Era la partita giusta per fare valutazioni. Voi fate le vostre. Io farò le mie e anche il club farà le sue".
Tutto chiaro: il rischio era calcolato ma mettere in pericolo giocatori come Buongiorno oppure Rrahmani o lo stesso Olivera è alea che il tecnico non intende mettere in gioco. E al presidente De Laurentiis sta bene questa linea gestionale. "Sapevamo che cambiando così tanto non sarebbe stato facile. È ovvio che se avessimo fatto qualche cambio in meno saremmo stati un po' più equilibrati. Ma condivido totalmente le decisioni del nostro allenatore. Ha dato una lezione di vita sportiva ai nostri calciatori".