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Cassano ricorda l’ultimo allenamento: “Ero 10 kg sovrappeso. Vedo Romulo e dico: me ne devo andare”

Antonio Cassano in un episodio di Viva el Futbol ha parlato della sua breve esperienza con il Verona e si è soffermato sul momento in cui ha deciso di lasciare il Verona e il calcio.
A cura di Alessio Morra
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Antonio Cassano ha avuto una carriera molto lunga che ufficialmente si è chiusa nel 2017. In quell'anno scioglie il contratto con la Sampdoria a gennaio, poi ci riprova con il Verona ma finisce subito, dura pochi giorni e nel mese di luglio saluta definitivamente. Il racconto di quei giorni lo ha fatto con il suo stile in un episodio di Viva el Futbol.

Gli elogi al Parma di Pecchia

L'occasione di parlare del proprio ritiro è avvenuta perché tra i tanti della puntata del 3 dicembre, quella in cui si è parlato anche di Fabio Pecchia, che con il suo Parma dopo aver battuto la Lazio ha scalato la classifica. Pecchia è un allenatore di alto livello e si è confermato in Serie A.

Ma Pecchia è stato anche l'ultimo allenatore di Cassano, in quel Verona all'inizio un po' scalcagnato, almeno secondo il racconto di FantAntonio che dopo aver elogiato il tecnico: "Merita i complimenti e nel Parma ci sono 3-4 ragazzi interessanti come per esempio Bernabè che lui sta facendo giocare nei due di centrocampo", ha parlato di quei giorni da giocatore del Verona.

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Poi l'aneddoto sul ritiro durante il precampionato con il Verona

Cassano in modo divertente e colorito ricorda i suoi momenti da calciatore del Verona. Pecchia era l'allenatore. L'allora attaccante nutrì subito dei dubbi, il tecnico provò a convincerlo a restare: "Antonio dai, rimani". Cassano nonostante i dubbi rimase ma la situazione non era delle migliori: "Io gli ripetevo ‘Fabio, la squadra è scarsa'. Lui mi rispondeva ‘Antò, dai proviamo'. Dopo tre giorni ho cambiato di nuovo idea. La situazione non era buona. Pazzini aveva problemi al ginocchio, Cerci anche non stava bene fisicamente, io ero dieci chili sovrappeso".

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La partitella con Romulo e il ritiro

La goccia che fece traboccare il vaso avvenne durante una partitella e protagonista, suo malgrado, fu l'italo-brasiliano Romulo, che poi ha giocato anche con la Juventus: "Non so se ve l'ho raccontato mai. Sapete dove ho sbroccato a Verona? No? Ora ve lo dico. Ve lo ricordate Romulo? Nei primi due o tre giorni avevo una panza imbarazzante. Correvo, correvo, poi facciamo una partitella. Non giochiamo a tutto campo, giochiamo senza le due aree. Romulo giocava con me. Prende la palla, dribbla tutto in orizzontale. Alla terza volta gli ho detto ‘Romulo, devi passare la palla avanti. Se continui a dribblare in orizzontale dopo c'è l'autostrada'. Lì è finita la mia storia a Verona".

Quella stessa sera comunicò l'addio, rescissione del contratto e fine della carriera di Cassano: "La sera sono andato da Fabio e gli ho detto che me ne sarei andato. A lui e a Filippo Fusco (l'uomo mercato, ndr.). Loro mi trattengono due o tre giorni, ma niente da fare. Non riuscivo più ad andare avanti e non avevo più voglia di fare sacrifici. Fabio mi diceva ‘Antò ci salviamo, giochi falso nueve con Bessa a sinistra e Cerci a destra'. Abbiamo fatto 7 punti nel girone d'andata".

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