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Bremer racconta cosa fa prima di ogni partita della Juve: non ha mai abbandonato i suoi compagni

Bremer non ha mai lasciato soli i compagni di squadra, neanche durante il periodo della convalescenza dopo la rottura del crociato: “Li sento prima di ogni partita”
A cura di Ada Cotugno
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C'è un rituale che Bremer svolge puntuale prima di ogni partita della Juventus per restare ancorato al gruppo e far sentire la presenza nonostante il brutto infortunio. La rottura del crociato gli ha impedito di poter aiutare i bianconeri in questa stagione particolare, dove i tanti problemi fisici hanno reso la squadra di Thiago Motta più fragile soprattutto in difesa, ma il brasiliano non fa mancare mai il suo apporto agli altri giocatori.

Intervistato dagli Young Reporter della Juventus il difensore ha raccontato qualche aneddoto della sua vita, dei primi anni da calciatore e come si fa a gestire la pressione quando si arriva in squadre molto importanti. Ma non è mancato il retroscena sull'abitudine che Bremer ha sviluppato durante questa sua convalescenza: il gruppo creato su Whatsapp assieme al resto della squadra lo ha aiutato e non allontanarsi, diventando un alleato prezioso.

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Bremer ha un rito prima di ogni partita della Juve

Puntuale come un orologio, prima di ogni partita dei bianconeri il difensore brasiliano manda un messaggio di incoraggiamento alla squadra che scenderà in campo. Lo ha rivelato nel corso dell'intervista, sottolineando come questo piccolo gesto lo abbia aiutato a non perdere il contatto con i suoi compagni durante l'infortunio: "Sono fuori da un po’ però abbiamo un gruppo whatsapp e prima di ogni partita mando loro un bel messaggio. Anche quando sono alla Continassa e faccio la terapia parlo con loro".

Da quando è approdato alla Juventus Bremer ha trovato un mondo totalmente diverso e per lui non è stato facilissimo ambientarsi. Ai ragazzi che lo hanno intervistato il giocatore ha confidato di aver chiesto l'aiuto di un mental coach per affrontare la nuova realtà nel modo migliore: "Ho un coach che mi aiuta a livello mentale. Il primo anno che sono arrivato dal Toro alla Juve era diverso, è uno dei club più importanti al mondo e in Italia è il primo. Quindi quando arrivi qui hai tutti gli occhi addosso, ed è normale che sia così, quando fai una prestazione non al top ti criticano tutti pero se lavori bene mentalmente e fisicamente non c'è problema, viene da solo. Quindi devi essere concentrato tanto sul livello mentale e quello ti aiuta”. 

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