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L’avvocato che ha vinto contro la WADA dice perché Sinner sarà squalificato: “Almeno per un anno”

Jannik Sinner nel 2025 conoscerà l’esito del ricorso WADA che ha impugnato l’assoluzione per il caso Clostebol. L’avvocato Fuller che è riuscito a ribaltare la sentenza di squalifica per una nuotatrice australiana ritiene assai probabile la squalifica per il numero 1 del tennis.
A cura di Alessio Morra
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Lo scorso settembre la WADA ha fatto ricorso contro l'assoluzione di Jannik Sinner per il caso Clostebol. Il numero 1 della classifica ATP vive con una mannaia pesante sul capo e attende l'esito del ricorso, che probabilmente sarà discusso nel mese di febbraio, e cioè dopo gli Australian Open. Sinner attende, così come tutto il mondo del tennis e i suoi tifosi. Un avvocato, che molto esperto di questioni del genere, ha parlato di questa vicenda e sostiene che Jannik non eviterà la squalifica.

L'avvocato Fuller ribaltò il verdetto di Shayna Jack

Di Sinner parlano in tanti, la maggior parte a sproposito, poi ci sono quelli durissimi che intervengono per partito preso, alla Kyrgios. L'avvocato Tim Fuller invece è uno che ne sa, fa parte del foro di Brisbane e qualche anno fa è riuscito a riabilitare Shayna Jack, nuotatrice australiana che era risultata positiva a una sostanza proibita, il Ligandrol. Fuller riuscì a dimostrare che c'era stata contaminazione. Jack non riuscì a qualificarsi per i Giochi di Tokyo, ma si è rifatta in quelli di Parigi, dove ha vinto due medaglie d'oro nella staffetta con l'Australia.

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Perché Sinner rischia la squalifica

Tim Fuller ha rilasciato un'intervista al Sydney Morning Herald, intervista nella quale ha parlato soprattutto di Jannik Sinner e per il numero uno del tennis prevede un futuro non tanto positivo. Fuller infatti ritiene che il tennista italiano subirà una squalifica da parte della WADA: "Credo che la decisione di non colpevolezza o negligenza verrà ribaltata in appello e verrà imposta una sanzione. Direi che si tratta di un caso davvero molto insolito. La WADA accetta che l'assunzione della sostanza, il Clostebol, non si tratta di un'azione intenzionale, ma sostiene che tu atleta hai, o hai avuto, un certo grado di colpa o negligenza per quanto accaduto".

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L'avvocato continua il suo ragionamento azzardando anche un'ipotesi di pena dicendo: "Tutto questo perché tu, in quanto atleta, hai la responsabilità finale, che è una responsabilità oggettiva, e pertanto hai dimostrato colpa e negligenza nelle tue azioni. Quello in caso andrà esaminato è il grado di colpa o negligenza per quello che si parla di una sanzione di uno o due anni. Fino a un anno di sospensione sarebbe la sanzione ce fosse conclamato un basso grado di negligenza".

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