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La famiglia Schumacher ricattata dalla persona che non t’aspetti: 15 milioni per non pubblicare foto dell’ex pilota

Svelato il piano ordito da una ex guardia del corpo dell’ex pilota tedesco: la minaccia informatica ordita assieme ad altri due complici. Volevano soldi per non diffondere circa 1500 immagini, 200 video e una serie di rapporti diagnostici molto dettagliati sull’ex campione del mondo di F1.
A cura di Maurizio De Santis
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La famiglia di Michael Schumacher ha sempre fatto il possibile per mantenere stretto riserbo intorno all'ex campione del mondo di Formula 1 e proteggerlo dal tentativo da parte di sciacalli di pubblicare foto e video, fornire informazioni sulle sue condizioni di salute. Le conseguenze dell'incidente avvenuto il 29 dicembre 2013 sulle nevi di Meribel sono state devastanti e drammatiche: da allora la moglie dell'ex pilota, Corinna, ha stretto le maglie del cordone di sicurezza e scremato ulteriormente la cerchia di persone che possono (ancora) avvicinarsi al marito, impedendo ogni possibilità di lasciar trapelare informazioni. Ma queste precauzioni serrate non hanno scoraggiato persone che, nel corso degli anni, hanno provato a più riprese e sotto mentite spoglie a trafugare referti medici, reperire cartelle cliniche o addirittura a scattare immagini del tedesco per divulgarle in cambio di cospicue somme di denaro.

Chi è la persona che ha ordito il piano minatorio

L'ultima persona ad aver ordito un piano del genere, chiedendo a mo' di ricatto estorsivo la cifra di circa 15 milioni di euro, è stato proprio un ex guardia del corpo che era stata assoldata dai congiunti di Schumi per sorvegliare gli ambienti domestici dov'è ricoverato da tempo. Nessuno sa veramente come sta ma la minaccia di pubblicare foto sul dark web ha rischiato di aprire una breccia nel muro di privacy: Markus Fritsche, che era stato assunto un anno e mezzo prima che si verificasse la disgrazia in montagna, è la cosiddetta talpa. La persona che non t'aspetti, l'uomo che dopo 8 anni di ‘fedele' servizio s'era guadagnato stima e lealtà tali da avere un accesso privilegiato agli ambienti più intimi dell'ex ferrarista.

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Il suo rapporto s'è interrotto quando la famiglia di Schumacher ha optato per una stretta ulteriore al regime di assistenza e alcuni tagli al budget. Una volta licenziato, Fritsche avrebbe agito per una sorta di vendetta escogitando un piano per chiedere soldi in cambio del suo silenzio. Non sarebbe stato solo nel congegnare la minaccia informatica ma si sarebbe servito delle conoscenze del figlio (Daniel Lins) di un amico di vecchia data, Yilmaz Tozturkan, per raccogliere e catalogare circa 1500 immagini, 200 video e una serie di rapporti diagnostici molto dettagliati su Schumacher. In quei file c'era (e c'è) tutto quanto Corinna ha scongiurato finora, metterli in Rete avrebbe significato spalancare la porta della stanza svelando al mondo intero cosa è diventato oggi il sette volte campione iridato.

Cosa è contenuto in 4 chiavette usb e 2 hard disk

La maggior parte di questo materiale contenente dati sensibili è contenuto in quattro chiavette usb e un paio di hard disk che la ex guardia del cropo avrebbe sottratto dalla villa del tedesco quando gli è stato comunicato che sarebbe stato sollevato dall'incarico. Poco tempo dopo, attraverso un numero scocnosciuto, sarebbero arrivati messaggi minatori alla famiglia per indurla a pagare. Ma i loro propositi sono finiti nelle maglie della giustizia (sono stati arrestati in seguito a un'operazione condotta dalla polizia tedesca e svizzera) e aspetti ulteriori del complotto messo in atto saranno svelati a partire dal mese prossimo quando inizierà il processo a loro carico a Wuppertal, in Germania.

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I tre uomini a processo: rischiano pene detentive molto severe

Quel che si sa finora del disegno criminale è già abbastanza. Perché il ricatto fosse credibile, vennero spedite alcune immagini alla residenza di Schumacher e con esse un messaggio di minaccia inequivocabile: avevano un mese di tempo per reperire 15 milioni di euro da pagare in due rate, in cambio sarebbe stato consegnato quel materiale che, diversamente, sarebbe divenuto in qualche modo di dominio pubblico. Era stato perfino designato il luogo del possibile incontro dove consegnare la somma: presso lo studio del legale della famiglia di Schumi.

Sembrava non ci fossero vie di scampo, invece una settimana dopo Tozturkan e suo figlio vennero arrestati con le accuse di estorsione (il padre) e favoreggiamento (il figlio). Tozturkan si trova attualmente in custodia cautelare, mentre suo figlio e Fritsche sono liberi su cauzione. Nell'udienza che si svolgerà il prossimo mese il giudice dovrà pronunciarsi sulla possibilità o meno di avviare il procedimento nei confronti delle persone coinvolte. La richiesta dei pubblici ministeri è di almeno 4 anni di carcere ma, alla luce dell'importo oggetto di estorsione, la pena potrebbe essere anche superiore e più severa.

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