Jannik Sinner e il ricorso WADA per il caso doping: quando arriva e cosa può succedere
Quando ci sarà la sentenza del TAS dopo il ricorso della WADA su Jannik Sinner e il caso Clostebol? E cosa può succedere? Rischia davvero una squalifica da uno a due anni come richiesto dall'Agenzia mondiale anti doping? Domande che ronzano in mente al campione alto-atesino la cui popolarità è cresciuta in maniera esponenziale in quest'ultimo anno. "Un po' ce l'ho nella testa", basta questa frase pronunciata dal numero uno al mondo nel giorno del trionfo in Coppa Davis con l'Italia per comprendere quanto sia turbato dalla vicenda.
Credeva che il verdetto dell'ITIA (International Tennis Integrity Agency) fosse sufficiente a scagionarlo del tutto, spazzando via i sospetti che fanno ombra alla carriera straordinaria e a un 2024 eccezionale. Invece no, ed è stata una mazzata. Si è sempre dichiarato innocente ("non ho nulla da nascondere") e convinto di poter dimostrare ancora una volta la sua assoluta buona fede ed estraneità ai fatti contestati ma dovrà attendere ancora.
L'auspicio di Sinner è che il verdetto del Tribunale di Losanna arrivi prima degli Australian Open (in programma dal 12 al 26 gennaio 2025), opzione difficile così come lo è ipotizzare quando potrebbe concludersi il procedimento, con tempi dilatati fino a febbraio o addirittura a marzo prossimi. Un'attesa lunga e snervante che tiene in bilico il futuro prossimo del tennista sia perché le sentenze del TAS sono praticamente inappellabili (esiste una possibilità di ricorso ma è molto complessa), definitive e vincolanti; sia perché un'eventuale sospensione partirebbe dal momento della decisione del tribunale di Losanna compromettendo di fatto tutta la prossima stagione (nella migliore delle ipotesi).
Cosa è il caso Clostebol sul quale la WADA ha fatto ricorso al TAS
Tutto è iniziato con i doppi controlli effettuati a marzo scorso in occasione del Masters 1000 di Indian Wells, quando Sinner è stato trovato positivo due volte alla sostanza vietata, riscontrata nelle urine in quantità infinitesimali (meno di un miliardesimo di grammo) e finita nel suo corpo a causa di un contatto fortuito e involontario. Il Clostebol è contenuto in un comune farmaco da banco (Trofodermin), uno spray cicatrizzante che era stato acquistato dall'ex preparatore, Umberto Ferrara, che lo aveva prestato al fisioterapista, Giacomo Naldi, per medicarsi una ferita al dito. Con quelle stesse mani avrebbe massaggiato Sinner provocando così la contaminazione accidentale. Entrambi sono stati licenziati e non fanno più parte del team dell'azzurro (Ferrara di recente è entrato nello staff di Matteo Berrettini).
Secondo l'ITIA il numero uno al mondo non ha avuto alcuna colpa, né sono stati rilevati dolo o negligenza nell'assunzione della sostanza proibita. La WADA non ha ritenuto sufficiente quella risoluzione e ha deciso di impugnare dinanzi al TAS la decisione del tribunale indipendente a cui s'era rivolta l'International Tennis Integrity Agency. E ha chiesto da uno a due anni di squalifica.
Quando ci sarà la sentenza del TAS sul caso Sinner
Quando si pronuncerà il Tribunale di Losanna? Tra gennaio e marzo 2025 è il periodo entro il quale potrebbe arrivare la sentenza, una finestra al momento imprecisata e legata anzitutto alla fase preparatoria del percorso che attende Sinner. L'unica certezza è che i tempi, considerate le dinamiche procedurali, non sono affatto brevi: anzitutto c'è la costituzione del collegio arbitrale poi l'istruzione del procedimento, le udienze con testimoni, esperti e periti fino alla deposizione dell'imputato che sarà ascoltato per ultimo. Questo perché il giudizio davanti al TAS comporta il totale riesame del caso, a prescindere dalla decisione di primo grado verso la quale è stato presentato ricorso. In buona sostanza, Sinner dovrà affrontare un secondo processo.
Con il pronunciamento il collegio delibererà ed emetterà un lodo arbitrale contenente sentenza e motivazioni. "Non è possibile – si legge nel comunicato della WADA sul ricorso – indicare un termine temporale per l'emissione della decisione. La decisione del Collegio TAS sarà definitiva e vincolante, ad eccezione del diritto delle parti di presentare ricorso al Tribunale Federale Svizzero entro 30 giorni per motivi limitati".
Cosa succede in caso di squalifica e cosa accade ai trofei vinti
L'onere della prova spetta a Sinner. È lui che deve dimostrare di non aver assunto la sostanza proibita volontariamente, di non essere stato negligente o, in subordine, di non essere stato significativamente negligente. Se non viene riscontrata negligenza, non c'è alcuna sanzione nei confronti del campione iridato. Se riconosciuto negligente, la sanzione può variare da un minimo di 12 mesi a un massimo di 24 mesi.
In caso di sentenza di condanna è possibile fare appello? Sì, ma è molto difficile e avviene raramente considerate le caratteristiche del verdetto (irrevocabile, definitivo, vincolante per tutte le parti coinvolte). Si può presentare appello al Tribunale Federale Svizzero che può intervenire solo in casi specifici quali violazione delle procedure o mancanza di giurisdizione. Il processo, però, è complesso e con possibilità di successo di un ricorso molto basse.
Sinner rischia di perdere i trofei e i punti conquistati in caso di esito negativo? No, come affermato dalla stessa Agenzia Mondiale Antidoping nel comunicato in cui sosteneva che la constatazione di ‘assenza di colpa o negligenza' non fosse corretta ai sensi delle norme vigenti. "La WADA non chiede la squalifica di alcun risultato, salvo quella già inflitta dal tribunale di prima istanza (ovvero i punti e il montepremi già sottratti dopo Indian Wells, ndr)". Ha richiesto espressamente che la sanzione parta dal giorno della sentenza, lasciando inalterati punti e premi vinti da Sinner dal 10 marzo scorso fino al momento del verdetto. Slam, Davis e primato sono salvie. Così pare