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Alisson alza la voce e critica il nuovo format della Champions: “La nostra opinione non conta”

Alisson critica fortemente il nuovo format della Champions e chiede un incontro ai vertici del calcio europeo. Un summit in cui anche i calciatori siano ascoltati: “La nostra opinione non conta”.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Alisson ha fortemente criticato il nuovo format della Champions League alla vigilia della sfida del Meazza del suo Liverpool contro il Milan. L'ex portiere della Roma si è scagliato contro chi ha pensato questo tipo di calendario sostenendo che i giocatori non erano stati consultati sull'aggiunta di due partite extra alla fase a gironi e che "forse la nostra opinione non conta". Alisson ha ammesso di essere impaziente di giocare di nuovo nella principale competizione per club del mondo dopo una stagione in Europa League, ma ha anche lanciato un avvertimento.

L'estremo difensore brasiliano si è rivolto a chi si occupa del calcio in tutte le sue forme chiedendo loro di ascoltare le preoccupazioni dei giocatori. "Penso che per i tifosi sia fantastico – ha detto Alisson -. Più partite, grandi squadre che giocano l'una contro l'altra. Per noi giocatori, è sempre una buona idea aggiungere qualche partita a un calendario che non è fitto. Sto facendo un po' di ironia". A quel punto il portiere del Liverpool si fa serio: "Nessuno chiede ai giocatori cosa pensano all'aggiunta di più partite, quindi forse la nostra opinione non conta. Ma tutti sanno cosa pensiamo ad avere più partite – aggiunge -. Tutti sono stanchi di questo".

Le parole di Alisson che chiede un incontro ai vertici del calcio

Insomma, se c'è chi come Uefa e FIFA sono ansiosi di iniziare questa nuova era della Champions, non si può dire lo stesso dei calciatori che in più occasioni stanno gridando al mondo il loro disagio a dover giocare così tante partite. "Sappiamo di avere il lato mediatico, la TV – ha spiegato -. Abbiamo la UEFA, la FIFA, la Premier League, le competizioni nazionali. Non siamo stupidi, capiamo che la gente vuole più partite. Ma la cosa ragionevole sarebbe che tutte le persone responsabili dell'organizzazione del calendario si sedessero insieme e ascoltassero tutte le parti".

Il discorso di Alisson non fa una piega: "Dovrebbero ascoltare tutti compresi i giocatori – conclude -. Abbiamo solo bisogno di essere ascoltati e di capire il pensiero di chi dirige il calcio e la loro intenzione futura su questo sport. Non solo aggiungere partite, aggiungere competizioni, aggiungere questo, aggiungere quello". Chiede solo un confronto dunque Alisson un po' come avevano già fatto altri calciatori, come De Bruyne ad esempio, o altri protagonisti del nostro calcio che cominciano a risentire di questo alto numero di partite da giocare durante la stagione.

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