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Coppa Davis 2024: le news sul torneo di tennis

Berrettini incita Arnaldi nel momento più difficile, tocca il suo orgoglio: parole da capitano vero

La partita di Coppa Davis aveva preso una brutta piega, è stato allora che The Hammer s’è alzato e s’è rivolto verso Arnaldi “martellando” un incoraggiamento semplice, semplice.
A cura di Maurizio De Santis
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C'è stato un momento del match di Matteo Arnaldi contro Monteiro, forse il più difficile dopo aver sprecato vantaggio acquisito e opportunità di chiudere la sfida al secondo set, in cui Matteo Berrettini ha capito che serviva dare una scossa al compagno di nazionale. Il gesto mulinato nell'aria e due parole urlate per dare uno scossone ("ancora! ancora!") sono state un segnale: come a dire, dai che lottiamo con te, qui siamo anche noi.

Le parole di Berrettini nel momento più delicato per Arnaldi

La partita di Coppa Davis aveva preso una brutta piega: con il sudamericano tornato prepotentemente nel match, all'italiano riusciva nulla, sbagliava tutte le scelte tattiche, appariva troppo pavido e in balia dell'avversario, giocava di rimessa, procedeva a singhiozzo. Aveva un guizzo che lasciava ben sperare poi rovinava tutto con giocate da dimenticare. È stato allora che The Hammer, che ha seguito assieme al resto della squadra l'incontro con molto pathos, s'è alzato e s'è rivolto verso Arnaldi "martellando" un concetto semplice, semplice: non mollare e non aver paura di giocare. Ecco il significato di "ancora! ancora!", scandito con determinazione.

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Un atteggiamento del genere non è certo una novità per il tennista romano che sa cosa vuol dire toccare il fondo e risalire, quanto è importante sentire la fiducia intorno quando tutto sembra andar male. Berrettini aveva agito così anche nella precedente edizione della Coppa Davis, quella che l'Italia avrebbe poi vinto a Malaga: non era in squadra perché non in condizione ma stava lì, a fare gruppo. Perché non è mai da soli che si vince o si perde.

Arnaldi infortunato alla caviglia: "Mi sono slogato quella del piede d'appoggio"

Le braccia alzate al cielo alla fine dell'ennesimo, estenuante tie-brek, dopo quasi quattro ore di match hanno spazzato via quella cappa di tensione e di angoscia che s'era impadronita della sfida, tanto più che Arnaldi aveva messo il piede male per terra durante uno scambio, facendosi male alla caviglia. Ha resistito e ce l'ha fatta. "Non volevo vincere in due set, ho pensato di dare un po' di spettacolo al pubblico", le parole in diretta e a caldo dell'azzurro che con la vittoria in tasca ritrova anche l'ironia.

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Poi torna subito serio e la disamina che fa della sua prestazione è impeccabile: "Monteiro ha giocato davvero bene, meglio di me nel secondo set. Non sono stato molto clinico sul 5-4, ma questo è lo spirito della Coppa Davis. Non sono stato così aggressivo nei momenti chiave, ma ho spinto di più nel terzo. E in qualche modo, alla fine sono comunque riuscito a vincere". Quali sono le sue condizioni fisiche? Servirà attendere le prossime ore per avere un quadro esatto della situazione, per adesso Arnaldi mostra cauto ottimismo. "Nel tie-break mi sono slogato la caviglia del piede d'appoggio, ma non credo che sia niente di grave".

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