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Olimpiadi Parigi 2024

Kim Je-deok glaciale con un’ape sulla mano mentre tira, fa 10: il dato del cuore è impressionante

La calma dell’arciere sudcoreano alle Olimpiadi mette i brividi: un’ape rischia di rovinargli il tiro perfetto, ma lui sa perfettamente cosa fare in quel momento.
A cura di Ada Cotugno
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Il tiro con l'arco è una disciplina di grande precisione e concentrazione, in cui gli atleti devono calcolare alla perfezione tutte le variabili possibili. La potenza del tiro, la distanza dal bersaglio, la presenza del vento. Ma cosa accade se fra te e il tiro perfetto alle Olimpiadi ci si mette di mezzo un'ape di sicuro non prevista? Kim Je-deok non si aspettava di dover lottare anche contro l'indifeso insetto che suo malgrado si è trovato al posto sbagliato nel momento (quasi sbagliato)

L'arciere sudcoreano per poco non ha visto andare in fumo un tiro perfetto per colpa di un'ape che gli si era poggiata sull'arco quando ha scoccato la sua freccia che poteva essere deviata da quello spostamento quasi impercettibile.

L'ape rischia di rovinare il sogno di Kim Je-deok

La situazione era delicatissima: la Corea del Sud era in vantaggio contro la Cina e mancavano soltanto due tiri per assicurarsi la vittoria. Kim Je-deok stava vivendo un momento di altissima tensione a soli 20 anni. Tutto era pronto per scoccare la freccia perfetta, ma a un certo punto un'ape ha cominciato a ronzargli intorno distraendolo.

Sulle prime l'atleta era solo infastidito e non aveva notato la traiettoria dell'animaletto. Ha cercato di allontanarlo con un gesto della mano mentre cominciava la preparazione al tiro, ma l'insetto gli si è posato proprio sulla mano che reggeva l'arco, accanto al foro dal quale esce la freccia: il rischio ovviamente era quello di spostare il delicato equilibrio che aveva trovato e di deviare la traiettoria della freccia.

Una calma olimpica

Mai definizione fu più azzeccata di questa: Kim Je-deok non si è mosso minimamente e, addirittura, il cardiofrequenzimetro olimpico ha mostrato che il suo polso era rimasto stabile, intorno agli 80 battiti al minuto, nonostante la distrazione in un momento cruciale.

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Una compostezza invidiabile che gli ha permesso di segnare 10 punti, così come il compagno che lo ha seguito e ha sigillato la vittoria finale della Corea del Sud. "L'ho scacciata via, ma mi ha seguito", ha detto l'arciere, "Quando è atterrata sulla mia mano, mi sono ricordato, ‘Queste sono le Olimpiadi', e non potevo abbassare le braccia. Ero fortemente determinato a sparare".

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