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Caso Juve, le news su plusvalenze e stipendi

Arrivabene sui conti della Juve: “Dovevo andare in tv e dire che avevamo speso troppo?”

Maurizio Arrivabene, ex amministratore delegato della Juventus, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera in cui ha fatto un bilancio della sua esperienza in bianconero: “L’obiettivo era vincere la Champions ed entrare in modo solido e duraturo tra le grandi d’Europa: di conseguenza sono stati fatti altri acquisti, poi il Covid ha complicato le cose”.
A cura di Vito Lamorte
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Maurizio Arrivabene ha ripercorso la sua esperienza come amministratore delegato della Juventus, in una lunga intervista al Corriere della Sera e ha fatto un bilancio di quanto accaduto negli ultimi anni in bianconero: "Ho iniziato il mio lavoro da dirigente il primo luglio 2021 trovando una situazione piuttosto pesante a causa degli investimenti precedenti. Ovviamente la pandemia aveva aumentato i problemi, i costi di contratti molto onerosi avevano creato una situazione piuttosto difficile. Cosa dovevo fare, andare in tv e dire abbiamo sbagliato a spendere troppo? Vi immaginate la reazione di tifosi e media? In silenzio mi sono rimboccato le maniche e ho iniziato a lavorare, quell’anno grazie ad alcune vendite e all’acquisto di soli due giocatori, Locatelli e Kean, facemmo un mercato morigerato subendo anche critiche".

In merito al suo rapporto con Andrea Agnelli e sull'inchiesta plusvalenze afferma: "Le cose vanno avanti. Continuo a credere nella giustizia. Anche in quella sportiva? Vedremo cosa dirà la Corte Europea. Con Andrea Agnelli ci sentiamo ancora".

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Ricordiamo che Arrivabene è stato inibito per aver "approvato le situazioni trimestrali dei bilanci 2019-2020-2021" nell'ambito del ‘Caso Plusvalenze' e pochi giorni fa è arrivato il rinvio a giudizio della Procura di Roma sui bilanci del club bianconero.

L'esperienza di Arrivabene alla Juve: L’obiettivo era la Champions"

L'ex dirigente bianconero ha raccontato il periodo in bianconero, facendo riferimento anche a quelli che erano gli obiettivi che il club si era dato per poter essere sempre più importante in Europa: "Premetto che nel periodo in questione io ero nel cda in qualità di consigliere senza deleghe e in un momento in cui a causa del Covid ci si riuniva in videoconferenza. Allora la strategia della società mirava ad una forte espansione iniziata in precedenza con l’acquisto di Ronaldo e l’obiettivo era vincere la Champions ed entrare in modo solido e duraturo tra le grandi d’Europa: di conseguenza sono stati fatti altri acquisti, poi il Covid ha complicato le cose".

Arrivabene via dalla Ferrari: "Nessuno mi ha cacciato"

Maurizio Arrivabene ha lavorato anche in Ferrari come Team Principal dal novembre 2014 al gennaio 2019 e vuole chiarire una cosa sulla chiusura del rapporto di lavoro con la scuderia di Formula 1: “Ci tengo a precisare che nessuno mi ha cacciato, altrimenti poi non sarei approdato alla Juventus. Semplicemente non è stato rinnovato il contratto quadriennale perché non abbiamo trovato un accordo. Oltre a Team Principal ero anche Managing Director, deleghe date da Marchionne. Con Binotto nessuna tensione, ognuno aveva il proprio ruolo“.

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