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Accuse di violenza sessuale per un membro dello staff dell’Albania: è successo nel ritiro a EURO 2024

Un membro dello staff dell’Albania è accusato di violenza sessuale ai danni di una lavoratrice dell’hotel dove la nazionale ha soggiornato nel corso di EURO 2024.
A cura di Vito Lamorte
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Un membro dello staff della nazionale dell'Albania è accusato di violenza sessuale nei confronti di una lavoratrice dell’hotel dove la selezione ha soggiornato nel corso di EURO 2024. La ragazza di 18 anni ha raccontato alla polizia di Unna, città della Renania Settentrionale-Vestfalia, che è stata spinta in cucina, baciata e abusata sessualmente da un rappresentante della nazionale albanese.

A riportare l'accaduto è il quotidiano tedesco Bild.

Nonostante il pubblico ministero sia stato immediatamente informato di quanto accaduto, l'imputato è tornato a casa indisturbato il giorno successivo alla sconfitta per lo 1-0 dell'Albania contro la Spagna. La nazionale albanese faceva parte del gruppo B, lo stesso dell'Italia, ed è stata eliminata al primo turno.

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Accuse di violenza sessuale per un membro dello staff dell’Albania

Durante gli Europei l'Albania è stata in ritiro allo ‘SportCentrum Kaiserau' a Kamen, città con più di 40mila abitanti della Renania Settentrionale-Vestfalia che appartiene al circondario di Unna.

Un portavoce della procura in merito all'accaduto ha dichiarato: "Poiché finora non ci sono sospetti urgenti sul reato, non è stata presentata una richiesta di mandato d’arresto. Secondo la legge tedesca, uno stupratore rischia almeno due anni di carcere". Non è stato specificato in che modo come proseguiranno le indagini, forse attraverso una complicata richiesta di assistenza legale, ma ciò che è stato specificato è che il sospettato non è un giocatore né un funzionario di alto livello della delegazione albanese presente in Germania per gli Europei. L'uomo sarebbe stato immediatamente sospeso dalla Federcalcio albanese.

Una portavoce dello ‘SportCentrum Kaiserau’ ha parlato così di questa vicenda: "La salute della dipendente e la tutela dei suoi diritti personali hanno la massima priorità”. 

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