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Da ultimo a primo sul rettilineo finale: una delle rimonte più clamorose dell’atletica leggera

Shane Cohen ha vinto gli 800 metri al campionato NCAA di atletica leggera con una delle rimonte più incredibili di sempre: da ultimo e staccato, a primo con un rettilineo finale mostruoso.
A cura di Paolo Fiorenza
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Mentre da noi i riflettori erano puntati sugli Europei di Roma, con medagliere da record per l'Italia, oltreoceano si è svolta un'altra competizione di atletica leggera molto importante, i campionati NCAA, ovvero la rassegna universitaria. Livello molto alto, come ha dimostrato il 9"95 di Louie Hinchliffe sui 100 metri, tempo migliore di quello del nostro Jacobs, ma anche parecchie gare al cardiopalmo: tra tutte la finale degli 800 metri maschili, dove Shane Cohen ha piazzato una delle rimonte più clamorose che si siano mai viste. Da ultimo che era all'inizio del rettilineo finale, il 23enne statunitense è arrivato primo, riuscendo anche ad evitare un atleta caduto davanti a lui.

La rimonta pazzesca di Shane Cohen negli 800 metri ai campionati NCAA

Cohen non è nuovo a rimonte strepitose, ma questa – anche per il peso specifico del titolo che gli ha fatto portare a casa – le batte sicuramente tutte: non solo era ultimo sul rettilineo opposto a quello del traguardo, ma anche staccato di qualche metro. Poi ha iniziato a mettere le marce alte, ma ha dovuto superare un'ulteriore difficoltà: mentre affiancava Camden Marshall, quest'ultimo gli è caduto proprio davanti. Cohen è stato bravo a non cadere a sua volta, ma è stato costretto ad allargarsi parecchio, percorrendo dunque molta più strada.

Nonostante questo, ha via via superato in tromba tutti gli avversari che erano davanti a lui, chiudendo al primo posto col tempo di 1'44"97, distruggendo il suo personale (1'45"36). "Nella mia testa pensavo che la gara sarebbe stata così, ma un po' meglio – ha detto Cohen dopo l'arrivo – Il mio piano era di essere in mezzo al gruppo negli ultimi 100 metri. Ma ancora una volta, mi sono semplicemente fidato del mio istinto. E quando pensavo che sarei riuscito a superarli, ho lanciato l'attacco".

Già in semifinale l'americano era arrivato primo in 1'46"94 grazie agli ultimi 100 metri: "È una cosa che ho fatto per gran parte della stagione. Al mio allenatore non piace molto, ma ci stiamo lavorando", ha detto, spiegando che il suo tecnico insiste perché corra con il gruppo invece di dover dipendere da un attacco degli ultimi secondi. Intanto questa strategia lo ha portato ad un trionfo che negli Stati Uniti definisce la vita sportiva di un atleta.

Cohen è uno studente laureato presso l'Università della Virginia, i suoi progressi in pista negli ultimi mesi sono stati clamorosi. Due mesi fa il suo miglior tempo era ancora 1'48"25, a maggio lo ha abbassato a 1'45"36, adesso ha abbattuto la barriera dell'1'45". E ora per lui potrebbero schiudersi anche le porte dei Trials americani per partecipare alle Olimpiadi di Parigi.

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