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Una volta erano tutte “fiction”, poi è arrivata Gomorra

L’avvento della serie Sky nel 2014 ha cambiato la percezione della serialità televisiva in Italia, dando credibilità a un intero settore fino ad allora sottostimato.
A cura di Andrea Parrella
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Si è chiusa come tutti pensavano (o nessuno immaginava) la quinta e ultima stagione di Gomorra – La Serie. Un fenomeno di enormi proporzioni, da qualsiasi punto di vista lo si guardi, la cui portata è sintetizzabile in una semplice domanda: qualcuno si ricorda cos'era la serialità televisiva in Italia prima del 2014?

L'arrivo della serie Sky tratta dal romanzo di Roberto Saviano ha avuto l'effetto di una rivoluzione copernicana sul sistema dell'audiovisivo italiano, influendo non solo sui processi produttivi, ma sul pubblico e sulla percezione stessa del genere.

È fuori da ogni discussione che Gomorra abbia dato credibilità in modo definitivo al dibattito sulle serie TV anche qui in Italia, dove prima del 2014, pur non mancando i riferimenti, erano rimaste sommerse sotto una coltre di pregiudizio e sfiducia chiamata "fiction". Per anni, anche dopo l'uscita di Gomorra, la differenziazione tra fiction e serie TV non si è basata su un principio di specificità tecniche e di scrittura, ma ha separato in maniera molto generalizzata, talvolta ingenerosa, i prodotti Rai e Mediaset (poco apprezzati come buona parte dei contenuti della Tv generalista) da quelli belli e "fighi" perché capaci di parlare ad un pubblico più raffinato e colto, o semplicemente più giovane, educato alla cultura delle serie TV in streaming, parola penetrata nel vocabolario italiano come sinonimo di pirateria.

Il precedente di Romanzo Criminale

Il fenomeno Gomorra è interessante anche perché ha influito in modo radicale sul mercato televisivo italiano. In Italia l'alfabetizzazione alla serialità ha visto la pay TV avere un ruolo primario. Sky ha approfittato dell'arretratezza generata da quel vulnus chiamato bipolarismo, che dagli anni Ottanta ha condizionato il panorama televisivo nazionale. Se infatti la tendenza delle serie Tv aveva attecchito ben prima del 2014, la televisione italiana si era dimostrata incapace di intercettare la tendenza con delle produzioni locali influenti. Uno squillo isolato era arrivato proprio da Sky con Romanzo Criminale – La Serie, datata 2008 e antesignana di Gomorra non solo per l'assonanza nel titolo, ma anche per la continuità progettuale, visto che showrunner di entrambi i titoli è stato Stefano Sollima.

Nei sei anni che separano Romanzo Criminale da Gomorra, il terreno delle serie Tv si dimostra definitivamente maturo per una buona annata. E così nel 2014 Sky, che è all'apice di un'età d'oro iniziata tempo prima con la ridefinizione del linguaggio sportivo (i mondiali del 2006 raccontati da Caressa e Bergomi hanno un ruolo importante in questa storia) trova in Gomorra – La serie il cavallo di troia per contendere a Rai e Mediaset l'egemonia culturale e mettere in discussione l'intero sistema della Tv generalista.

La "rivoluzione culturale" di Gomorra

Da quel momento cambia tutto. Gomorra diventa un successo internazionale, i giornali di tutto il mondo la celebrano come la migliore serie dell'anno. Avviene una vera e propria rivoluzione culturale, come ha sottolineato Roberto Saviano rimarcando, tra le altre cose, l'impensabile successo planetario di un prodotto recitato quasi interamente in napoletano.

Anche in Rai cambia tutto

Gomorra non ha solo l'effetto di potenziare Sky, ma costringe l'intero settore a spostarsi sul suo campo di battaglia. Nel 2015 in Italia arriva Netflix (un caso? Non credo) che riuscirà in qualche modo a contendere a Sky la titolarità di questa rivoluzione. Ma cosa ancora più rilevante, il fenomeno Gomorra obbliga i competitor della Tv generalista a rivedere i propri parametri. Così Rai inizia a impegnare sforzi e risorse nel tentativo di ammodernare il linguaggio seriale. La cura Andreatta (la manager arrivata alla guida di Rai Fiction nel 2012 e passata a Netflix nel 2020, le succederà Maria Pia Ammirati) dà i suoi frutti e la serialità Rai cambia senza abbandonare la propria vocazione. Il servizio pubblico conserva e valorizza i titoli storici e simbolici (Montalbano e Don Matteo restano, ma si preparano alla dismissione per ovvie ragioni), ma incentiva al tempo stesso una mutazione di approccio, nella scrittura e nella recitazione. Nonostante le difficoltà la fiction Rai si spoglia di perbenismo e pregiudizi (Rocco Schiavone che si fa le canne diventa un caso politico) e trova la forza per investire, insieme a un partner internazionale d'eccezione come HBO, in prodotti di enorme respiro come L'Amica Geniale. Se ne citano solo due e gli altri ci scuseranno, ma in sintesi è evidente che la fiction Rai è sempre meno "fiction" (in senso negativo) e sempre più serie Tv.

Decisamente meno ricettiva si dimostra Mediaset, che tenta delle operazioni per inserirsi nel mercato seriale, ma riscontra problemi di strategia, per esempio non riservando uno spazio e una rete specifica da destinare alle serie TV, oltre che di compatibilità con la galassia reality e infotainment che rendono l'emittente di Cologno Monzese poco credibile per avere voce in capitolo nel mercato seriale.

Le serie Sky dopo Gomorra

A Sky le cose cambiano con gli anni. La prateria su cui ci si affaccia con Gomorra è uno spazio sconfinato da colonizzare ed è da questo presupposto che nasce l'ambiziosa trilogia di 1992, primo prodotto seriale che storicizza gli anni Novanta e i fatti di Tangentopoli. Ci sono anche Il Miracolo di Ammaniti, il ritorno d'essai di Corrado Guzzanti con Dov'è Mario?, The Young Pope di Paolo Sorrentino. La proposta nasce da premesse altissime, ma in tempo breve il mercato si popola di molti competitor e lo spazio di manovra non è più così ampio. L'emittente satellitare, che nel frattempo passa dalle mani di Rupert Murdoch alla galassia Comcast resta a metà strada tra la Tv e la piattaforma. Nonostante ciò Gomorra resta un punto fermo fino all'epilogo del 2021 e non c'è svolta di sceneggiatura, personaggi apparentemente morti e incredibilmente sopravvissuti o forzature contestate in questi anni che possano mettere in discussione il peso di questa serie Tv. Nella storia dell'audiovisivo ci sarà, per sempre, un Avanti Gomorra e un Dopo Gomorra.

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