Tra i classici film di Natale torna anche Fantaghirò: ecco la programmazione
Fantaghirò, leggendario film tv degli anni '90, sta per tornare in programmazione con tutte le vecchie edizioni. Un grande classico per la programmazione di Natale che promette di riportare in auge i vecchi personaggi, le avventure della principessa guerriera, ispirata alla cara vecchia tradizione delle fiabe italiane. Per chi non la conoscesse o non la ricordasse, Fantaghirò si compone di cinque capitoli in tutto, trasmessi tra il 1991 e il 1996 su Canale 5. Fu un successo commerciale con pochi precedenti, in Italia come in altri paesi. Il suo fascino è durato nel tempo e ha ispirato tante generazioni nel corso di tutti questi anni. C'è stato un momento in cui si è parlato di una nuova edizione di Fantaghirò con il ritorno della protagonista Alessandra Martines, che si era detta disponibile a indossare nuovamente i panni della principessa guerriera. L'attrice, che ha ormai 56 anni, è rimasta legata alla serie. L'idea che possa riprendere il personaggio ha scatenato già grande entusiasmo nei vecchi fan.
Quando e dove vedere tutti i film di Fantaghirò
Tutti e cinque i film di Fantaghirò sono già disponibili on demand su Mediaset Infinity, ma per quelli che amano guardare i programmi alla televisione e amano l'idea di usufruire di una serie tv, di un film in vecchio stile, ecco quando e dove andranno in onda tutti i film di Fantaghirò:
- Fantaghirò, tra il 22 e il 23 dicembre alle ore 2.40 su Canale 5
- Fantaghirò 2, tra il 24 e il 25 dicembre alle ore 1.50 su Canale 5
- Fantaghirò 3, tra il 26 e il 27 dicembre alle ore 2.40 su Canale 5
- Fantaghirò 4, tra il 28 e il 29 dicembre alle ore 2.40 su Canale 5
- Fantaghirò 5, tra il 30 e il 31 dicembre alle ore 1.50 su Canale 5
Le origini di Fantaghirò
Il primo film di Fantaghirò è uscito nel 1991, diviso in due parti da 100 minuti ciascuna e andata in onda su Canale 5 il 22 e il 23 dicembre 1991. Il soggetto si ispira a Fanta-Ghirò, persona bella, fiaba popolare italiana recuperata per la prima volta da Gherardo Nerucci nella raccolta "Sessanta novelle popolari montalesi", edite nel 1880. Successivamente, Italo Calvino la raccolse nel suo "Fiabe Italiane".