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The Ferragnez racconto a metà: risarcisce Ferragni, ma mortifica l’immagine più potente di Sanremo

La puntata speciale di The Ferragnez su Sanremo è una sacrosanta operazione risarcimento a Chiara Ferragni, che però dimentica di sottolineare come il torto fattole da Fedez abbia prodotto l’unica immagine memorabile di Sanremo 2023, relativa a un tema che per altro è carissimo alla narrazione della coppia più famosa d’Italia.
A cura di Andrea Parrella
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Con l’episodio conclusivo dello speciale Sanremo si chiude la seconda stagione di The Ferragnez, la telenovela della coppia più chiacchierata d’Italia che quest’anno ha trovato nel giallo dell’Ariston un momento di svolta importante, consentendo a Chiara Ferragni e Fedez di aggiungere al loro racconto familiare un capitolo importante: la crisi.

Com’era ampiamente prevedibile, il mistero del dietro le quinte dopo il bacio tra Rosa Chemical e Fedez non era poi un gran mistero. Niente stracci che volano, nessun regolamento di conti, ma qualche dettaglio di una normalissima incomprensione di coppia consumatasi in eurovisione.

Il taglio della puntata sanremese di The Ferragnez è chiaramente incline alle ragioni di Chiara Ferragni. Doveva essere lei il centro di quell’evento, su di lei si concentravano tutte le attenzioni e l’invasione di campo di suo marito è stata raccontata e percepita sin da subito come una lesa maestà, un torto alla rilevanza che Ferragni avrebbe dovuto avere.

Fedez ha oscurato Chiara Ferragni? Non c’è alcun dubbio che sia successo. L’edizione 2023 del Festival, un evento che finisce per essere ricordato attraverso delle istantanee, non passerà alla storia per il palco sfasciato da Blanco, non per l’abito con scritto “pensati libera” o per il milione di follower su Instagram raggiunto da Amadeus in pochi giorni. L’immagine più potente di quei cinque giorni resterà l’incontro di lingue tra Rosa Chemical e Fedez.

Se all'interno delle dinamiche di una coppia oscurare il partner quando è il suo momento è grave e condannabile – The Ferragnez racconta giustamente questo aspetto, dato il suo impianto narrativo – non si può dire lo stesso dell'aspetto mediatico e la qualità dello spettacolo. Col senno di poi, senza il momento Chemical-Fedez quello del 2023 sarebbe stato un Sanremo a metà. La potenza di quei pochi secondi è stata indicibile e non perché abbia messo in crisi una coppia, ma perché ha fatto accadere in diretta, nel programma più visto d'Italia, un evento capace di scuotere l'opinione pubblica. L'unica provocazione di un'edizione di Sanremo assai riuscita, che di provocazioni si era dimostrata tuttavia carente.

"Rosa Chemical ha esagerato", "non era il caso", "in televisione certe cose sono fuori luogo". Alzi la mano chi nei giorni successivi al "fattaccio" non ha sentito o pronunciato uno di questi commenti. Ecco, il senso della potenza di quell'immagine sta tutto qui. Da quella finale del Festival di Sanremo la fluidità sessuale, l'omosessualità, la libertà di poter essere ciò che si vuole e non doversi vergognare all'idea di mostrarlo, hanno trovato nel santino di Fedez e Rosa Chemical un simbolo di legittimazione enorme, spiattellato in faccia al pubblico che più di tutti è ostile a questo genere di manifestazioni: quello generalista.

The Ferragnez speciale Sanremo è un prodotto parziale perché dimentica questa parte di racconto, sbilanciato com'è a restituirci uno scenario con un colpevole e una vittima. Diciamolo senza timori, se in parallelo al resoconto del legittimo dispiacere di Chiara Ferragni per le mancanze di suo marito fosse emersa anche una menzione alla potenza dell'immagine che il torto di Fedez nei suoi confronti ha prodotto, lo speciale The Ferragnez su Sanremo sarebbe andato oltre "l'operazione risarcimento". Ne risulta invece un racconto a metà, che perde distrattamente l'occasione enorme di valorizzare una tematica per altro carissima alla coppia più celebre d'Italia.

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"L'avvenire è dei curiosi di professione", recitava la frase di un vecchio film che provo a ricordare ogni giorno. Scrivo di intrattenimento e televisione dal 2012, coltivando la speranza di riuscire a raccontare ciò che vediamo attraverso uno schermo, di qualunque dimensione sia. Renzo Arbore è il mio profeta.
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