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Soy Georgina

Soy Georgina, la serie che racconta Georgina Rodriguez senza mai dimenticare Ronaldo

È arrivata su Netflix “Soy Georgina”, la serie che racconta la vita di Georgina Rodriguez, o almeno questo sarebbe dovuto essere l’obiettivo principale, ma c’è qualche tassello che manca.
A cura di Ilaria Costabile
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Il nome di Georgina Rodriguez da qualche anno è ampiamente conosciuto, non solo nel mondo del calcio, ma anche in quello delle cronache rosa e della moda, tanto da calcare anche il palco dell'Ariston. Ma, in fin dei conti, chi è davvero la compagna di Cristiano Ronaldo? Prova a raccontarlo lei stessa nella docu-serie "Soy Georgina" prodotta da Netflix e disponibile sulla piattaforma dal 27 gennaio, dove in sei episodi della durata di 40 minuti ciascuno, la modella spiega al mondo come è cambiata la sua vita.

L'incontro con Ronaldo

Perché la vita di Georgina Rodriguez è cambiata e non di poco. Come dice scherzando con le sue migliori amiche a bordo di uno yacht attraccato nell'iconico porticciolo del Principato di Monaco: "Prima vendevo borse di lusso ora le compro". Una sintesi perfetta di quello che è accaduto dai 22 ai 27 anni, quando un caso fortuito ha voluto che uno degli uomini più conosciuti al mondo, nonché tra i più ricchi del calcio internazionale, entrasse nel negozio di Gucci a Madrid e notasse la commessa che con molta gentilezza e professionalità si è adoperata per esaudire i suoi desideri. È così che inizia il racconto di quella che si potrebbe definire la versione 2.0 della favola di Cenerentola, se proprio vogliamo paragonarla agli esiti della fiaba di disneyana memoria.

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La vita di Georgina Rodriguez

Non sarà stato un principe azzurro, ma il principe del calcio senza ombra di dubbio. Un uomo che del talento ne ha fatto un mantra e che costruisce la sua vita attorno allo sport, alle partite, alla voglia di vincere e Georgina, in tutto questo, che ruolo ha? Quello che emerge dagli episodi della docu-serie è l'immagine di una donna che si è trovata a vivere una vita da sogno senza nemmeno rendersene conto ed è proprio lei ad ammetterlo senza girarci troppo attorno :"Fin da piccola sognavo di avere una famiglia meravigliosa, farmi una casa, con il principe azzurro al mio fianco e adesso ce l’ho, con dei figli meravigliosi". Il sogno si è così avverato: madre amorevole e premurosa, anche di figli non suoi biologicamente, compagna impeccabile e apprensiva, modella e influencer di successo, non c'è null'altro che potesse desiderare.

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Per ben cinque episodi "Soy Georgina" ci mostra i fasti di una vita che farebbe gola a chiunque, con un jet privato pronto ad ogni evenienza: per raggiungere Parigi in giornata e misurare degli abiti nell'atelier di Jean Paul Gautier, o anche Budapest per assistere agli Europei e fare il tifo dagli spalti. Da cene in ristoranti selezionati a case vacanze da mozzare il fiato. Circa 120 minuti in cui di Georgina si parla solo in relazione a Ronaldo, tanto è vero che la modella vive quasi in simbiosi con sua sorella e circondata da amici e amiche che la accompagnano nelle sue trasferte. Lui c'è, ma solo sullo schermo del telefono in una chiamata su FaceTime e, ovviamente, per dire la sua a favore di telecamera nel realizzare questa serie, dichiarando apertamente: "È la donna di cui mi sono completamente innamorato. Quando scatterà il click sono sicuro che la sposerò".  

Quando si parla davvero di Georgina

Solo nel quinto episodio, ad un passo dalla fine, dopo aver visto la passerella del Festival di Cannes, la tappa a Monte Carlo dietro le quinte della Ferrari, lo shopping da Roberto Cavalli a Milano e l'incontro con l'interior designer per dare nuova luce all'immensa dimora madrilena, si parla di Gio (così la chiamano quelli che la conoscono da sempre), della sua infanzia e della sua adolescenza. Ci si allontana dallo sfarzo della capitale spagnola per addentrarsi nell'entroterra, in un paesino di nome Jaca, dove la modella incontra il suo passato tenuto lontano per ben nove anni. Rivede la sua maestra di danza, indossa di nuovo le scarpe da ballo e si commuove pensando ad una semplicità che ora è lontana anni luce. In questo viaggio a ritroso, poi, raggiunge anche Graus il paese in cui per la prima volta si è dovuta rimboccare le maniche per lavorare in un albergo, un impiego per lei fondamentale e dal quale dice di aver imparato tanto. Non mancano momenti di commozione nel ricordare suo padre, scomparso dopo una lunga malattia in Argentina: "Quando lui se n’è andato c’è stato un cambiamento nella mia vita, lui è la mia luce, il giorno in cui ho saputo della scomparsa di mio padre io stavo firmando il mio primo contratto". 

Georgina Rodriguez al Festival di Cannes, Getty Images
Georgina Rodriguez al Festival di Cannes, Getty Images

Una serie come "Soy Georgina" si guarda per morbosa curiosità, sebbene nessuna delle tante domande che uno spettatore potrebbe porsi sia stata evasa. È una carrellata di sfarzo, lusso smodato, ma nessuno prova a nasconderlo ed è forse questa dose di onestà che, almeno, fa tirare un sospiro di sollievo. Perché non ci sarebbe stato nulla di più insopportabile che mostrare una vita da copertina, per quanto i paparazzi siano nemici da fuggire, sottolineandone la normalità che vi sarebbe alla base, quando non c'è.  Non ci sono aspetti che sono stati approfonditi, segreti che sono stati svelati, confessioni, bizzarrie, niente di tutto questo appare nella serie in cui Georgina poteva farsi conoscere nella sua totalità, mostrando lati inediti di sé, ma dal primo all'ultimo minuto per quanto possa brillare di luce propria, l'impressione è che continui ad essere un satellite del pianeta Cristiano Ronaldo.

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