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Shake, la recensione: l’adolescenza è una tragedia e può essere spietata

Thomas e Gaia sono migliori amici e sono entrambi innamorati di Beatrice. L’amicizia è contaminata dalla gelosia, dalla competizione, dalle proprie insicurezze. I protagonisti aprono la porta ai sentimenti più inquieti, quelli di cui l’adolescenza è ricchissima. Shake è in streaming su RaiPlay da venerdì 14 aprile.
A cura di Giulia Turco
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L’adolescenza è una tragedia in Shake, l’ultima serie tv targata Raiplay, disponibile in streaming da venerdì 14 aprile. L’idea originale è quella di travasare i temi dell’Otello di Shakespeare in una storia dalle tinte adolescenziali, ambientata in un liceo romano, in cui amore, amicizia e gelosia sono i temi cardine del racconto. Il pezzo forte è la regia di Giulia Gandini, giovane professionista, vicina anche anagraficamente al mondo dei protagonisti, che insieme agli autori (Gianluca Bernardini, Carolina Cavalli e Caterina Salvadori) smonta la traccia classica e la rimonta su una struttura ‘teen’, servendosi di un linguaggio in parte anche rimaneggiato sul set.

Thomas (Jason Prempeh), alter ego di Otello, è un ragazzo romano con origini ghanesi. È il leader di un gruppetto di parkour, passione che condivide con i suoi amici più fidati Gaia e Michele, apparentemente inseparabili. Gli amici sono un punto di riferimento per Thomas, che è introspettivo, insicuro e, davanti alle ingiustizie del mondo scolastico, spesso mostra il lato più oscuro e scontroso di sé. Michele Cassio (Alessandro Cannavà) inaspettatamente farà un passo falso nella loro amicizia, ma il tradimento più doloroso si rivelerà quello di GaiaIago (Giada Di Palma) accecata dalla paura di essere messa in disparte in una competizione importante. Gaia ha una doppia personalità: è l’adolescente ribelle e sicura che vive un amore omosessuale con Emilia (Greta Esposito), ma è anche quella che si rivelerà pian piano, mossa da sentimenti tutt’altro che limpidi.

Tra Thomas e Gaia c’è un altro problema: entrambi sono innamorati di Beatrice (Giulia Fazzini). È la ragazza più popolare del liceo, ma contrariamente a quanto ci si aspetta è dominata da gentilezza e compassione. Decide di lasciare Leonardo (Damiano Gavino) e di emanciparsi dalla quella vita fatta di alcol e festini che non sente più sua, per vivere un amore sincero con Thomas. Lui le mostrerà tutti i suoi sentimenti, compresi quelli meno nobili, come una accecante gelosia.

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L’idea di dedicare un episodio a ciascun personaggio è di sicuro vincente nella narrazione. Ogni micro-racconto si rivela infatti un vero e proprio ritratto dell’interiorirà, un tuffo nella prospettiva del singolo personaggio, un viaggio che parte da un presupposto, ma arriva spesso a conclusioni inaspettate. È una formula già rodata, d’altronde, che ricorda altri teen drama che sono senz’altro un punto di riferimento, a partire da Skam, fino a Nudes con Nicolas Maupas, per restare in territorio RaiPlay.

Nel caso di Shake però, ci sono meno temi verticali. La storia è semplice e passa per l’esplorazione di tre macro argomenti: l’amore, l’amicizia e la gelosia, raccontati dalle diverse prospettive dei protagonisti. È interessante che, contrariamente a quanto ci si aspetti da una serie per adolescenti, il primo valore a crollare sia l’amicizia, che difficilmente nel racconto di quell’età viene messo in discussione. Qui l’amicizia è sporcata dalla gelosia, dalla competizione, dal prezzo delle rispettive insicurezze. È qui che si fa sentire il richiamo alla tragedia shakespeariana: chi dice che i desideri siano sempre lineari? Thomas e Gaia si lasciano andare aprendoci la porta ai loro sentimenti che sono talvolta inquieti, quelli di cui l’adolescenza è ricchissima, e ci portano per mano nel loro romanzo di formazione, che si rivela disilluso e scarno di lieto fine.

È sicuramente una buona scelta quella di affidare il ruolo da protagonista a tre volti ancora non noti nel panorama delle fiction (solo Giulia Fazzini ha recitato in Marta&Eva per RaiPlay). A Damiano Gavino (Un professore) è affidato un ruolo meno centrale ma comunque importante, così come a Greta Esposito, che ha recitato con Mario Martone in Qui rido io e che ha ancora sulla pelle il personaggio drammatico di Nina, in Mare Fuori.

Il fatto che la serie sia stata presentata con un forte richiamo a Mare Fuori può trarre in inganno. È ancora centrale l’esplorazione dell’adolescenza, ma nel caso di Shake risulta più difficile pensare che possa trasformarsi in un fenomeno, che attrae un target di tutte le età. Non è necessariamente un male: Shake è una serie che parla di dinamiche liceali ad un pubblico di liceali. Indaga i sentimenti senza troppa complessità, balla sulle note della musica di Ditonellapiaga e Cmqmartina, respira la leggerezza dei 16 anni, quella che salta sui campetti da parkour.

Racconta un amore che può sembrar magico, tra giochi di luce e sospensioni, che viene violentemente squarciato dalle delusioni. Più di tutto, Shake è la foto di una generazione che chiede di essere libera dal pregiudizio, anche quello degli adulti che restano estranei al loro mondo. “Con Emilia è un periodaccio, mi piace un’altra”, dice Gaia. “Spero almeno non sia etero”, risponde la madre. Shake è tutta lì.

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Giornalista professionista, bolognese classe 1994. Dopo il Master in Giornalismo, approdo nella redazione romana del Tg5. A Milano svolgo l'attività di reporter per l'agenzia video Alanews, mentre a Napoli entro a far parte della redazione di Fanpage.it, dove dal 2019 mi occupo di Spettacolo, seguendo le sfide dell'intrattenimento dalla tv alle nuove piattaforme digitali.
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