Sciopero doppiatori, contratti e lotta all’intelligenza artificiale: quali serie Tv rischiano
Da alcune settimane i doppiatori italiani sono in sciopero e questo, inevitabilmente, incide e inciderà sul mondo dell'audiovisivo, in particolare delle serie Tv. La protesta dei doppiatori è iniziata il 21 febbraio e dovrebbe concludersi il 15 marzo. Una protesta di alcune settimane che si basa sostanzialmente su due punti cardine: in primis la richiesta di rinnovo del Contratto collettivo nazionale, che è stato aggiornato l'ultima volta 15 anni fa e che non può, per forza di cose, abbracciare tutte le novità che riguardano il settore. In seconda battuta il problema delle Intelligenze Artificiali che, con le “cessioni dei diritti” a lavorazione terminata, potrebbe far sì che la voce dei doppiatori venga replicata,o manipolata.
Il ministro della Cultura Sangiuliano si smarca: "Non di nostra competenza"
Nelle ultime ore il circolare della protesta è arrivato fino al ministro Gennaro Sangiuliano, che si è tuttavia defilato definendo la questione “non di propria competenza”, pur essendo il suo dicastero quello da cui vengono erogati finanziamenti e agevolazioni fiscali al settore. Sullo sciopero dei doppiatori si sta però muovendo la politica, nello specifico l'opposizione, con la capogruppo e il deputato M5S in commissione cultura alla Camera, Anna Laura Orrico e Gaetano Amato, che hanno annunciato un’interrogazione parlamentare urgente. I due esponenti del Movimento 5 Stelle denunciano un mancato rinnovo del Ccnl dal 2008 e aggiungono: "Con l’avvento di piattaforme come Netflix e Amazon Prime le loro condizioni e ritmi di lavoro sono diventati insostenibili. Perché, vista la situazione, Sangiuliano non si fa promotore presso gli altri ministri della complessa situazione che investe i doppiatori italiani?".
Fino a quando proseguirà lo sciopero
La data per un possibile aggiornamento della situazione è quella del 14 marzo, un giorno prima della conclusione dello sciopero, quando ci sarà un incontro tra l’Anica e le organizzazioni e le associazioni dei lavoratori: "Dopo 15 anni dall’ultimo contratto rinnovato e dopo 3 settimane di sciopero ci aspettiamo che la parte datoriale ci abbia convocato per sottoporci una proposta di chiusura del Ccnl doppiatori", dice Sabria Sharif della Fistel Cisl nazionale, sottolineando l'urgenza di trovare un punto di incontro nella discussione tra le due parti in merito a questioni come "la riduzione dei ritmi di lavoro, l’aumento salariale e la questione della liberatoria sulla cessione dei diritti". Inoltre, tra le richieste dei lavoratori da inserire all'interno di una nuova proposta di contratto c’è anche quella di ridurre la quantità di righe all’interno dei turni, ovvero il parametro o l'unità di misura attraverso cui viene definita il compenso dei doppiatori. Solo a conclusione dell'incontro la categoria deciderà se proseguire con lo sciopero, o optare per uno stato d'agitazione.
Quali sono i titoli a rischio
Intanto ci si chiede quali possa essere i titoli a rischio doppiaggio. Allo sciopero finora hanno aderito praticamente tutti i doppiatori italiani in attività, considerando un campo di applicazione della professione che va dal cinema alla serialità, fino ai videogiochi, che al momento non sono compresi nel CCNL e questo fa riflettere proprio in relazione a quanto datato sia il contratto. La serie destinata ad essere più colpita dallo sciopero è The Last of Us, , ma anche altre serie in simulcast ispirate ai videogiochi potrebbero subire ritardi nell'adattamento. Lo sciopero non dovrebbe invece impattare sul film Super Mario Bros.