Roberto Saviano celebra la fine di Gomorra: “È stata una rivoluzione culturale”
Si è chiusa con l'ultima puntata del 16 dicembre Gomorra – La Serie. Un prodotto epocale che ha cambiato la storia dell'audiovisivo in Italia, e non solo, partendo da Secondigliano per fare il giro del mondo.
Le parole di Saviano per il finale di Gomorra
A celebrarla, poco prima della messa in onda degli episodi finali, è stato Roberto Saviano, lo scrittore da cui è nato tutto questo, visto che la serie Sky è naturalmente ispirata al suo romanzo. "Questa sera si chiude un'avventura durata sette lunghissimi anni – scrive Saviano sui social riferendosi a quello che " tra tutti i miei progetti, è forse quello a cui sono più affezionato".
È iniziato in maniera strana, quante cose vorrei raccontarvi… parto da questa: la lingua. Gomorra è in napoletano, guai a voi a definirlo dialetto!
Quando a maggio 2014 andò in onda il primo episodio, fummo sommersi dai messaggi, tutti dicevano: "Siete pazzi! Ma che lingua parlano… non si capisce niente". Sembra incredibile a pensarci ora, ma quella fu una vera e propria rivoluzione culturale, una rivoluzione che ha reso Gomorra la migliore serie italiana di tutti i tempi, considerata un capolavoro da testate straniere (dal New York Times a Variety), da attori, registi e artisti che mai avrei immaginato potessero posare il loro sguardo su qualcosa di mio… solo qualche giorno fa ho saputo che anche David Bowie ne era innamorato. Che emozione fortissima!
Gomorra ha cambiato per sempre la serialità italiana, non solo: ha cambiato anche il modo di raccontare la criminalità organizzata. Esiste un prima e un dopo Gomorra – La serie. E sapete cosa? Gli attacchi che negli anni ci sono arrivati, soprattutto da chi ha un'idea manichea della realtà, divisa cioè tra buoni e cattivi, ci ha spinto a lavorare di più e meglio, a pretendere da noi stessi un impegno e una qualità ancora maggiori.
I ringraziamenti dello scrittore
Quindi Saviano ringrazia tutte le persone che in questi sette anni hanno collaborato alle cinque stagioni di Gomorra: "Tutti ci hanno messo corpo, anima e cuore. Il cuore di Napoli, che è un cuore ferito, ma è un cuore grande, un cuore colmo d'arte e di artisti, di scrittori e registi, di sceneggiatori e attori, di tecnici e professionisti. Un cuore che ispira, perché a Gomorra non ci hanno lavorato solo napoletani o campani, ma persone provenienti da ogni angolo del mondo, tutti ispirati da quel luogo incredibilmente pieno di vita che è Napoli. Sono fiero di quello che abbiamo fatto. Fiero al di là di ogni possibile aspettativa".