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Prey è il film che meritava da anni il vero fan di Predator

“Prey” è un grande esempio di come un nuovo linguaggio e una nuova idea che ruota intorno a un progetto consolidato, sia in grado di arricchire ulteriormente una storia monumentale come quella di Predator. Avrebbe meritato la sala.
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Dal 5 agosto, su Disney+, è disponibile Prey, il film diretto da Dan Trachtenberg con Amber Midthunder protagonista. Il film è un prequel ufficiale di Predator e, molto più dei film che lo hanno preceduto – tra sequel, reboot, storie parallele, approfondimenti nell'universo "Alien v. Predator" – questa pellicola si avvicina molto allo spirito del primo film diretto da John McTiernan con Arnold Schwarzenegger. Con una differenza sostanziale: lo scontro è qui naturale, senza trucchi e inganni. E per questo è anche più godibile.

Perché "Prey" è un grande esempio di come un nuovo linguaggio e una nuova idea che ruota intorno a un progetto consolidato, sia in grado di arricchire ulteriormente una storia monumentale come quella di Predator. Naru sogna di diventare una guerriera comanche a dispetto di quello che la sua tribù vuole per lei: le donne, infatti, non sono fatte per combattere ma per essere curatrici. La prima sfida dell'eroina è dunque questa: dimostrare a se stessa, prima che alla sua tribù, di essere una valorosa guerriera comanche.

L'arrivo del Predatore, l'alieno yautja che come sappiamo nella mitologia del personaggio, arriva sulla Terra per sfidare un cacciatore forte come lui è il terreno di sfida migliore per una come Naru. Il suo percorso è quello dell'eroe, comune a tantissime altre storie che da sempre siamo abituati a leggere e guardare, eppure il suo è un cammino molto duro, costretto anche a rinunce inaspettate. Il finale è ricco e soddisfacente, senza fronzoli come un film di questo tipo spesso richiede.

Non è un film memorabile ma è certamente un film che avrebbe meritato altro clamore, magari il passaggio in sala in altri tempi, quando la sala era punto d'incontro e motore di tutto. La distribuzione in streaming, in questo senso, penalizza un contenuto che vi farà trascorrere un'ora e quaranta minuti di grande intrattenimento.

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Gennaro Marco Duello (1983) è un giornalista professionista. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa di Napoli. Lavora a Fanpage.it dal 2011. Ha esordito nella narrativa nel 2022 con il romanzo Un male purissimo (Rogiosi). California Milk Bar - La voragine di Secondigliano (Rogiosi, 2023) è il suo secondo romanzo.
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