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Pesci Piccoli, la serie The Jackal: basterà cliccare play per volere la seconda stagione

“Perché qui le cose le facciamo insieme, a volte sono cacate, ma le facciamo sempre insieme”, è così che i Jackal tentano il sorpasso con un modello di lavoro sempre più frenetico e competitivo, rilanciando sulla semplicità di una vita spesso laterale. Pesci piccoli su Prime Video dall’8 giugno, basterà cliccare play sul primo episodio per volere già la seconda stagione.
A cura di Eleonora D'Amore
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“Siamo gli Avengers della comicità”, così i The Jackal si descrivono alla vigilia dell'uscita su Prime Video della loro prima serie, dal titolo Pesci Piccoli. Nei sei episodi c'è tutta l'intenzione di veder trionfare il bene, pur riuscendo a non scadere nella retorica tanto al kg. Un sano elogio alla normalità in un momento storico che passa costantemente attraverso la lente dei social, tra un balletto di Tik Tok e foto ritoccate da postare con didascalie posticce a orari prestabiliti. Qui invece ci ritroviamo in una piccola agenzia di provincia, una terra di nessuno che tiene lontane le giovani promesse delle agenzie che contano (i pesci grossi, appunto) e chiunque voglia ambire a fare un minimo di carriera nel mondo della comunicazione. Soldi? Davvero troppo pochi.

Ciro, Fabio, Fru e Aurora sono amici e colleghi immersi nel sottobosco digital fatto di brand provinciali sfigati e piccoli influencer tragicomici. Trascorrono le loro giornate a convincersi che le quattro mura dell'ufficio nel quale ruotano le loro vite possano bastare a definire i contorni della loro professionalità, che boccheggia tra picchi di creatività e un budget sempre troppo basso per esprimerla in pieno. "Raccontiamo i piccoli contesti lavorativi di provincia in cui decine di persone lavorano tutti i giorni nel mondo della comunicazione e riescono a ritagliarsi dei rituali, all’interno dell’ufficio, come il contenitore delle merendine a forma di palla o il karaoke", spiega il regista Francesco Ebbasta.

Francesco Ebbasta sul set con Herbert Ballerina
Francesco Ebbasta sul set con Herbert Ballerina

Un tempo più lento, capace di restituire le gioie della condivisione, di una colletta per un regalo di compleanno o di una pacca sulla spalla in un momento difficile, di un gesto che possa fare del bene a prescindere dal ritorno che ci si aspetterebbe. L'agire in modo incondizionato, tornare a sentirsi senza profitto, l'annullamento degli obiettivi come unica possibilità per tornare a stabilire un contatto sincero. Ciro, Fabio, Fru e Aurora sono amici e colleghi immersi nel sottobosco digital fatto anche di gesti di amicizia, flirt tra colleghi e riti di gruppo.

L’arrivo di una nuova manager di nome Greta (interpretata da Martina Tinnirello), declassata dopo uno schiaffo ad Achille Lauro, che apre in modo esilarante il primo episodio, ma decisa a dimostrare il suo valore, sconvolgerà l'approccio di lavoro di tutto il team ‘sciacallo' e attiverà uno scambio soprattutto umano tra le parti, qualcosa che non potrà mai essere pareggiata nemmeno dall'adrenalina di milioni di followers.

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"Noi saremo sempre dei pesci piccoli, la nostra mentalità è sempre quella di crescere ed imparare in un mondo che ha tanto da offrirci", sottolinea Fabio Balsamo. Ed è questo il motivo per cui la serie sa di buono, è autentica come una bowl piena di merendine o un Mariofono, il megafono speciale costruito con il cartone di una scatola di cereali.

"Perché qui le cose le facciamo insieme, a volte sono cacate, ma le facciamo sempre insieme", è così che i Jackal tentano il sorpasso con un modello di lavoro sempre più frenetico e competitivo, dove il capitale umano è solo funzionale al guadagno. L'unica lente di cui disporranno è un acquario vuoto, visto dall'esterno come metafora della loro realtà, attraverso il quale potranno  osservarla come fosse una cabina di regia. Imprescindibile la cifra comica, che anche stavolta impedirà al divano di prendere il sopravvento. Pesci piccoli, basterà cliccare play al primo episodio per accorgersi di volere già la seconda stagione.

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Casertana di origine, napoletana di adozione. Laureata in Lingue e Letterature Straniere all'Università L'Orientale di Napoli, sono Caposervizio dell'area spettacolo a Fanpage.it dal 2010, anno in cui il giornale è nato. Cinefila e appassionata di tv, nel tempo libero mi alleno a supportare un cognome impegnativo. 
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