video suggerito
video suggerito
Opinioni

Perché vedere My Lady Jane su Prime Video se hai amato Bridgerton: le differenze tra la storia vera e la serie

La nuova serie di Amazon Prime Video dal titolo My Lady Jane, tratta dal bestseller di Cynthia Hand, Brodi Ashton e Jodi Meadows, è già un fenomeno da piattaforma. Perché vederla se hai amato Bridgerton o The Boys e quali sono le differenze con la storia vera. Al centro, l’amore tra Jane (Emily Bader) e il marito Guildford Dudley (Edward Bluemel), in una serie fantasy divertente e provocatoria, che mescola elementi soprannaturali, pagine di storia, il femminismo più consapevole e l’amore nella sua massima tensione erotica.
A cura di Eleonora D'Amore
84 CONDIVISIONI
Immagine

La serie di Amazon Prime Video dal titolo My Lady Jane, tratta dal bestseller di Cynthia Hand, Brodi Ashton e Jodi Meadows, è destinata a diventare un nuovo fenomeno da piattaforma. È il caso di vederla se hai amato Bridgerton o The Boys, le più recenti, o serie anni 80/90 come Ladyhawke, La storia fantastica e Robin Hood – Principe dei Ladri. In primis, perché è una serie fantasy divertente e provocatoria, che mescola elementi soprannaturali, pagine di storia, il femminismo più consapevole e l'amore nella sua massima tensione erotica. Al momento, una sola stagione per 8 episodi, sbeffeggia Bridgerton come Scary Movie fece con Scream, ma si tiene in una dimensione di racconto appassionante e canzonatorio, provando ad alzare l'asticella del romance con una versione ucronica-fantasy del Periodo Tudor.

Di cosa parla My Lady Jane: la storia d'amore con Guildford Dudley

La serie, infatti, è ambientata in un universo alternativo, durante l’epoca Tudor, e reimmagina la vita di Lady Jane Grey, che nel 1500 fu la prima regina d’Inghilterra e d’Irlanda per soli nove giorni, prima di venire deposta e decapitata da Maria la Sanguinaria. In questa reinterpretazione, sia Jane (Emily Bader) che il marito Guildford Dudley (Edward Bluemel) potrebbero ambire a un finale diverso per le loro disgraziate vite. Il retelling prova a tracciare nuovi contorni dei conflitti tra Protestanti e Cattolici che segnarono la vita della regina, dando loro una connotazione fantastica: al centro, c’è la battaglia tra gli umani (detti Veritie) e gli Ethian, di cui fa parte anche Guildford, ovvero esseri umani in grado di trasformarsi in animali, perseguitati e considerati figli di Satana, messi al bando dalla società. Il loro amore vive nella tensione del contrasto, come Elizabeth e il signor Darcy di Orgoglio e Pregiudizio, e si alimenterà della loro distanza caratteriale e di aspirazione di vita (Jane ribadirà puntualmente di voler rimanere zitella per coltivare i suoi studi medico-scientifici) per condurre per mano lo spettatore verso la loro passione più incontrollabile.

Perché My Lady Jane è in parte un anti-Bridgerton

Pur accostandosi per ambientazioni e modo di reinventare la storia con un'impronta più orientata al women empowerment e all'affermazione del sé femminile, My Lady Jane è stata descritta come una sorta di anti-Bridgerton, perché entrambe sono sì serie costume britanniche ma con la sostanziale differenza che le eroine di Bridgerton al matrimonio ci tengono eccome e si prendono molto più sul serio da punto di vista erotico-sentimentale. “Entrambe le serie parlano di giovani donne alle prese, in qualche modo, con il potere”, ha dichiarato la produttrice Gemma Burgess, che vede più affinità con The Boys: "The Boys e My Lady Jane hanno molti elementi in comune, sono entrambe divertenti, oltraggiose, pieni di colpi di scena e momenti sorprendenti. Ed entrambe fanno da specchio alla società moderna. Era molto importante che, anche se My Lady Jane è spassosa, dicesse qualcosa di forte sul mondo in cui viviamo oggi”.

Immagine

Tratto dal romanzo omonimo di tre autrici che hanno voluto ri-scrivere l’ingiusto destino di Jane Grey, la serie si inserisce a pieno nelle intenzioni delle produttrici Gemma Burgess e Meredith Glynn di confezionare un’avventura romantica di cappa e spada: “Volevamo rendere giustizia, cambiando la Storia, a una donna ingiustamente perseguitata dal destino, attaccata, come molte altre – pensiamo a Britney Spears, Monica Lewinsky, Cleopatra – per il suo sesso e la sua sessualità, senza essere vista come una persona completa”.

Le differenze con la storia vera: chi è stata davvero Lady Jane Grey?

Chi è stata davvero Lady Jane Grey? Pronipote di Enrico VIII, nacque a Bradgate, Leicestershire, Inghilterra, nel 1537. Nella serie My Lady Jane, è raffigurata come un'adolescente estremamente curiosa dal punto di vista intellettuale, sempre impegnata a documentarsi sugli usi medicinali delle erbe per arrivare a scrivere un libro tutto suo. Questo è il motivo per cui Guilford vuole sposarla: da condannato Ethian, spera che lei possa trovare una cura che gli impedisca di trasformarsi in un cavallo in momenti inaspettati.

La vera Jane amava leggere libri, ma era più appassionata di lingue e teologia che di scienza. Parlava diverse lingue, tra cui l'arabo e l'ebraico, e amava scambiare lettere con altre persone istruite, racconta racconta la biografa Nicola Tallis. La serie di Prime Video la descrive come fieramente indipendente e decisa a non sposarsi mai, nonostante sia poi costretta a prendere in marito il nobile inglese Guilford Dudley contro la sua volontà. I due proveranno da subito un'attrazione fatale e arriveranno ad innamorarsi. I biografi però affermano che il loro vero matrimonio era ben lungi dall'essere una vera storia d'amore. "Sappiamo che Jane non voleva davvero sposarsi con lui", afferma Tallis, autrice di Crown of Blood: The Deadly Inheritance of Lady Jane Grey. La madre di Jane, Lady Frances Gray (Anna Chancellor), pianifica il matrimonio con il padre di Dudley, il duca di Northumberland, per garantire che la sua famiglia non debba più preoccuparsi dei soldi, ma secondo Tallis: “c'è una fonte che dice che anche sua madre era davvero contraria a questo matrimonio con Guilford Dudley e potrebbe corrispondere al vero".

Il duca di Northumberland, al contrario, spinge il matrimonio fin dall'inizio. Essendo una delle principali figure di Palazzo, convinse Edoardo VI morente a nominare Jane sua erede nel testamento in modo che, quando lei fosse salita al trono, suo figlio sarebbe potuto diventato il nuovo Sovrano. È vero, come narra la serie, che circolava voce secondo cui il duca di Northumberland (Rob Brydon) avrebbe avvelenato il Re per accelerare l'ascesa al trono di suo figlio. Elemento che combacia perfettamente con la rinomata misoginia di Edoardo VI, che pare volesse fortemente una donna sposata come regina per far sì che un uomo svolgesse parte del lavoro di governo.

Immagine

Il vero Edoardo VI morì di tubercolosi il 6 luglio 1553. Nella serie, sua sorella Mary è coinvolta in un complotto per avvelenarlo lentamente in modo che, da donna non sposata, potesse salire al trono più velocemente tramite testamento (rivelatosi però poi a favore di Jane), ma è una trama puramente immaginaria. Nella vita reale, Edoardo VI voleva che Jane fosse la sua erede perché voleva un successore protestante e sua sorellastra maggiore Mary, oltre a non essere coniugata, era diventata anche una devota cattolica.

Dopo la morte del Re, Jane divenne la nuova regina, ma dai libri di Storia risulta che si rifiutò categoricamente di incoronare Re consorte il marito Guilford Dudley, lasciandogli soltanto il titolo di Duca che possedeva in precedenza. Questo sgambetto colpì negativamente Guildford, che considerò seriamente l'idea di lasciarla. Il suo regno, comunque, durò pochissimo: dopo neanche dieci giorni, la figlia di Edoardo VI, Maria la Sanguinaria, che godeva del consenso popolare, fu dichiarata legittima sovrana d’Inghilterra, depose Jane e la fece imprigionare, assieme al consorte, nella Torre di Londra. Jane e Guilford Dudley furono entrambi giustiziati il ​​12 febbraio 1554, dopo otto mesi di prigionia, per decapitazione.

84 CONDIVISIONI
Immagine
Casertana di origine, napoletana di adozione. Laureata in Lingue e Letterature Straniere all'Università L'Orientale di Napoli, sono Caposervizio dell'area spettacolo a Fanpage.it dal 2010, anno in cui il giornale è nato. Cinefila e appassionata di tv, nel tempo libero mi alleno a supportare un cognome impegnativo. 
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views