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Netflix valuta la distribuzione delle sue serie originali su altre piattaforme

Netflix sta valutando l’ipotesi di vendere le sue serie originali ad altri network e i suoi film al cinema. Un’idea nata dall’ormai irreversibile crisi della piattaforma che ha già perso più di 200mila utenti.
A cura di Ilaria Costabile
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Sono ormai parecchi mesi che si parla di una profonda crisi per Netflix, il primo colosso streaming che sta iniziando a perdere colpi e che, quindi, prima che il danno sia irreversibile deve correre ai ripari. Ed è così che i dirigenti della piattaforma stanno vagliando più ipotesi possibili con l'obiettivo di risollevare le sorti dell'azienda. Dopo l'introduzione di inserti pubblicitari e anche l'idea di inserire delle password per evitare la condivisione tra più profili, ecco che si sarebbe ipotizzato di distribuire i contenuti originali Netflix su altri network.

L'ipotesi di vendere ad altri network

La notizia è stata riportata da Bloomberg, secondo cui la piattaforma avrebbe valutato anche l'ipotesi di vendere le sue serie originali uscite da diversi anni, su altri network o broadcast in modo da aumentare gli introiti dell'azienda e rafforzare il nome, oltre che la diffusione del brand. A questa si aggiungerebbe anche la possibile distribuzione dei film originali finora distribuiti solo in piattaforma, alle sale cinematografiche, ma se per la prima opzione la strada sembra essere già ampiamente spianata, non vale lo stesso discorso in relazione ai film. A questo proposito, inoltre, ci sarebbe stata anche una precisa richiesta da parte di Netflix, ovvero ridurre le collaborazioni con i registi, per limitare il budget delle produzioni.

Il tracollo di Netflix

Insomma, non mancano piano di recupero ai piani alti del colosso che ha già stipulato un accordo con la Microsoft per l'introduzione di inserti pubblicitari, con la nascita di una nuova tipologia di abbonamento, dal costo decisamente più basso e quindi accessibile a più utenti, ma con la pubblicità cosa a cui la piattaforma ha dovuto cedere sebbene abbia sempre cercato di mantenere intatta la sua libertà. Con il calo degli abbonati, circa duecentomila, registrato in questi ultimi mesi, gli analisti temono che il numero di abbonamenti disdetti possa crescere in maniera esponenziale arrivando oltre ai due milioni di rinunce e questo comporterebbe un tracollo difficile da recuperare, se non lo si fa in tempo, ragion per cui a fronte di un rialzo complessivo delle sorti della società sono state licenziate almeno 150 persone. La concorrenza aumenta sempre di più e diventa difficile portare avanti l'idea iniziale con cui è nato il progetto, ragion per cui i dirigenti dell'azienda stanno cercando di correre ai ripari il prima possibile.

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