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Netflix apre ai reality, dal 2025 due format che strizzano l’occhio a un pubblico più generalista

Netflix apre ai reality ed è una novità piuttosto interessante per la piattaforma streaming. Non è certo la prima volta, ma l’idea di riprendere format americani e rileggerli in salsa italiana può essere l’aggancio giusto per attirare un pubblico generalista, attirato dall’idea dell’imprevedibilità.
A cura di Ilaria Costabile
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Una delle novità più significative dell'offerta Netflix per il 2025 è senza dubbio l'apertura ai reality, o per meglio dire, ai prodotti di intrattenimento. Una scelta dettata dalla necessità di aprirsi ad un pubblico più generalista che si lascia guidare nella scelta dei contenuti da vedere in base alle esigenze del momento, come sottolineato anche da Tinny Andreatta, responsabile dei contenuti italiani, durante l'evento Next on Netflix tenutosi a Roma mercoledì 29 gennaio.

I format annunciati, che sono però dei remake di titoli americani, puntano ad accalappiare un pubblico a cui non dispiace distrarsi guardando programmi in cui i protagonisti sono messi alla prova in circostanze in cui anche i limiti personali tendono a vacillare. A questo proposito, in quale terreno ci si potrebbe muovere, se non quello delle relazioni e delle interazioni uomo-donna? Ed ecco, quindi, che nel catalogo del 2025 della piattaforma streaming ci sono ben due format che promettono di regalare non poche sorprese si tratta di L'Amore è cieco e Too hot to handle: Italia.

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Esperimenti sociali o meno, l'obiettivo è di attrarre un pubblico che sicuramente non è stanco di lasciarsi stupire dalla realtà di ciò che vede, prodotti la cui forza è nascosta proprio nella presunta spontaneità dei partecipanti, ignari di come loro stessi possano reagire agli stimoli imposti dal gioco. I casting, qui, sono il vero elemento che può determinare il successo o meno del format, a seconda dei personaggi che vi parteciperanno, infatti, si possono creare dinamiche in grado di generare un flusso di reazioni sui social, che incarnano poi il nuovo passaparola.

Non è certamente casuale questa apertura, che arriva in un momento di rinascita generale della piattaforma, forte dell'uscita di contenuti più che apprezzati e che, quindi, si concede l'opportunità di cimentarsi in territori ancora inesplorati. D'altro canto, già altre piattaforme come Prime Video avevano testato, con un discreto successo, il mondo dei reality show, per certi aspetti molto più dediti allo spettacolo che alla rappresentazione della realtà. Da Celebrity Hunted a Lol:Chi ride è fuori, passando per Red Carpet-Vip al tappeto, tanti sono i titoli che in questi mesi sono arrivati sulla piattaforma targata Amazon e che hanno attirato più pubblico di quanto le – ormai davvero poche- serie tv abbiano potuto radunare.

Giovanni Bossetti, responsabile dell'area che realizza documentari e format per Netflix, ha ribadito questo cambio di passo del colosso streaming dicendo: "Abbiamo dimostrato di aver fatto un grande lavoro sull'offerta dei documentari, e sentiamo di doverci misurare con i format. In Italia siamo bravi, sappiamo di poter partire da un formato forte dandone un'interpretazione italiana". Un modo per dire che, in fin dei conti, il valore aggiunto sta nella realizzazione di contenuti riconoscibili, "molto italiani" come direbbe Stanis La Rochelle di Boris, che quindi accrescano una sorta di vicinanza tra chi li vede e chi li vive sulla propria pelle. Non resta da capire se, in effetti, l'esperimento darà i frutti sperati.

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