Morte di Pupetta Maresca, fa discutere l’addio di Manuela Arcuri alla boss: “Donna coraggiosa”
Fa discutere l'addio di Manuela Arcuri ad Assunta "Pupetta" Maresca, volto di spicco della camorra napoletana in particolare negli anni Ottanta, che è morta il 29 dicembre all'età di 86 anni. L'attrice ha dato il suo addio pubblicando le foto insieme ad Assunta Maresca, accompagnate da una didascalia dai toni apologetici che ha sollevato non poche polemiche, figlie di quelle che al tempo era stata la stessa fiction di Mediaset a generare. Queste le parole di Manuela Arcuri, che ricordando il successo del titolo di Canale 5:
Assunta Maresca, una donna coraggiosa, forte, senza paura, agiva di impeto.. sbagliando più volte: “ho pagato con le mie lacrime le mie scelte!” Così racconta la sua tormentata vita, che io nel 2013 ho interpretato in una delle mie fiction di maggior successo. Addio Pupetta RIP
Le polemiche per la fiction del 2013
Manuela Arcuri vestì i suoi panni nella fiction di Canale 5 del 2013 "Pupetta Maresca – Il coraggio e la passione", che già al tempo attirò grandi polemiche per la narrazione edulcorata dall'effetto teleromanzo che al tempo vide molti personaggi della società civile, in particolare alcuni impegnati nella lotta alla camorra, esporre pubblicamente le proprie critiche e perplessità nei confronti. Tra questi Paolo Siani, fratello del giornalista Giancarlo ucciso per mano della camorra, e Lorenzo Clemente, marito di Silvia Ruotolo, morta a causa di un proiettile vagante. Contro la fiction nel 2013 anche don Tonino Palmese, all’epoca vicario episcopale del cardinale Crescenzio Sepe, per la Carità e la Pastorale sociale:
“La colpa di tale operazione, beninteso, non è della signora Maresca ma dell’editore che preferisce il prurito del denaro e del successo commerciale alla responsabilità etica di chi gestisce i media”.
Vietati i funerali di Assunta Maresca
Nelle ore successive alla morte della donna ha fatto discutere la decisione del Questore e del Prefetto di Napoli, che ha vietato le esequie pubbliche, inizialmente previste per il 31 dicembre nella chiesa parrocchiale di Sant'Antonio di Padova: è stata autorizzata soltanto la benedizione della salma, che c'è stata al cimitero.